Un apparente paradosso che raccoglie il malcontento di quanti hanno comprato a dicembre le stesse auto a prezzo pieno: in Cina i clienti hanno già iniziato a manifestare e chiedere sconti postumi, Usa ed Europa potrebbero seguire presto.
Immaginate di esservi regalati un’auto per Natale; la necessità era ormai urgente e l’occasione perfetta. Immaginate di mettervi alla guida fieri del vostro fresco acquisto, di sfoggiare il gioiellino con l’orgoglio di chi se lo può permettere.
Un ribasso "a tradimento" dopo Natale
Ora immaginate, però, di fare quattro chiacchiere con chi ha fatto la vostra stessa scelta, ma un mese dopo. Di venire a conoscenza che il prezzo, nel frattempo, è precipitato, e che in tasca potreste ancora avere ancora un quarto dei soldi che avete speso. Non capita spesso di ascoltare qualcuno che protesta perché i prezzi si abbassano; né alle aziende di raccogliere le rimostranze di clienti comunque soddisfatti del prodotto. Succede invece in questi giorni a Tesla, alle prese con le lamentele grosse di chi trova scorretta la mossa di abbassare i prezzi a tradimento, dopo Natale, a beneficio di chi ha saputo (o avuto la fortuna di) aspettare quel poco di più.
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Strategie azendali dopo le perdite in Borsa
E non consolano le spiegazioni, secondo cui l’azienda di Elon Musk, dopo aver visto assottigliarsi il suo valore, ha deciso di adottare la strategia dello sconto per riguadagnarsi acquirenti e introiti. Così ecco che la Cina ha deciso di far sentire la propria voce, in senso letterale: centinaia di cittadini neo-proprietari di Tesla si sono ritrovati negli showroom e nei centri di distribuzione per manifestare rumorosamente il proprio disappunto.
Le auto prescelte: Model X e Model 3
Sotto accusa, in particolare, la politica al ribasso adottata nei confronti di Model Y e Model 3. Molti i cinesi che si sono riuniti a Shanghai pretendendo eguali sconti e incentivi "a ritroso"; analoghe richieste sono arrivate ai centri Tesla di diverse località orientali, infastidite dal secondo ribasso in appena tre mesi. Una mossa che Tesla ha giudicato inevitabile e anzi indispensabile a risollevare le vendite del 2023, ma che potrebbe anche far perdere clienti a lungo termine: plausibile che chi si è sentito maltrattato oggi non voglia più avere a che fare in futuro con chi l’ha scontentato.
Tagli anche in Svizzera e negli Usa
E questo potrebbe verificarsi non solo in Cina, dove i fatti sono venuti allo scoperto con anticipo. Tesla ha annunciato il mese scorso che adotterà sconti fino al 20% anche negli Stati Uniti, per quanto riguarda sempre Model 3 e Model Y, ma anche il suv crossover di lusso Model X e la berlina Model S. E poteva forse l’Europa starne fuori? Giammai. Ecco che in Svizzera, Italia, Germania, Austria e Francia i prezzi scenderanno fino al 17%, a seconda della configurazione scelta. Qui proteste "di piazza" non ce ne sono ancora, ma il popolo di internet non ha mancato di manifestare subito il proprio dissenso. E da lì a riunirsi nel mondo reale, il passo potrebbe essere breve.
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