Congiuntura del Cantone Ticino: diminuisce la fiducia negli industriali, mentre le banche si dicono ottimiste

Redazione

14/12/2022

14/12/2022 - 16:23

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Il 2022 è stato un anno tutto sommato positivo, mentre sempre più incertezze si delineano con l’avvicinarsi del nuovo anno,

Congiuntura del Cantone Ticino: diminuisce la fiducia negli industriali, mentre le banche si dicono ottimiste

Dopo i dati sulla congiuntura diffusi martedì dalla Confederazione, secondo cui il gruppo di esperti ha confermato un tasso di crescita del 2,0% per il 2022 e previsto per il 2023 una crescita dell’economia svizzera inferiore alla media e pari all’1,0% e per il 2024 all’1,6%, il Cantone Ticino ha pubblicato le informazioni concernenti alla situazione congiunturale interna.

Consumi

Il clima di fiducia dei consumatori segna un indice pari a -47 punti, in calo di -6 punti rispetto a luglio e di -50 punti rispetto a un anno fa. Rispetto alle indagini scorse peggiorano le sensazioni relative alla propria situazione finanziaria, sempre più correlate (inversamente) alla percezione dell’evoluzione dei prezzi – monitorata dalla stessa indagine – e all’evoluzione effettiva dei prezzi misurata dall’Indice dei prezzi al consumo, +3,4% nel terzo trimestre (+3,0% a novembre). Il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori non si ritrova finora in altre statistiche relative ai consumi. La componente dei consumi privati nel calcolo del Pil rallenta, ma cresce in termini reali anche nel terzo trimestre: dello 0,7% su base trimestrale e del 2,5% su base annua. La statistica della cifra d’affari del commercio al dettaglio segna, sempre in termini reali, un tasso di crescita del 2,7%. Tendenza che torna positiva grazie al miglioramento di due comparti che nella prima parte del 2022 sembravano in difficoltà e cioè quello dell’alimentare e quello delle vendite on-line. L’evoluzione tratteggiata dall’inchiesta congiunturale svolta dal KOF mostra pure una situazione degli affari nel commercio al dettaglio stabile e ancora positiva. Solo nei risultati cantonali si annota un aumento dei commercianti che segnalano la situazione degli affari come “cattiva”. Alla fine solo la statistica delle nuove immatricolazioni di veicoli sembra riflettere l’indice di fiducia dei consumatori, qui il calo è infatti del -7,2% in Svizzera e del -1,8% in Ticino.

Importazioni esportazioni

Anche nel terzo trimestre le esportazioni sono diminuite del -1,0% rispetto al trimestre precedente. Calo simile al -1,5% misurato nel secondo trimestre. La crescita su base annua appare invece consistente e pari al 6,5%. Siamo però in un periodo fortemente condizionato dall’aumento dei prezzi per cui è opportuno indicare che il tasso di crescita reale (a prezzi costanti) è decisamente diverso e pari appena allo 0,6%. Dato che si allinea allo 0,6% misurato tre mesi fa, mentre è decisamente distante dal 4,2% del primo trimestre.
Nei particolari, distinguendo per paese di destinazione, si notano situazioni molto diverse con un mercato importante come quello tedesco in flessione, mentre altri si stanno risollevando come quello italiano, quello americano o quello cinese. Al momento sembra inoltre mancare la spinta dal comparto farmaceutico, che segna un 0,0% in termini nominale, che corrisponde in termini reali a una diminuzione del -4,8%. L’ultimo dato di ottobre +8,0% appare più positivo, grazie anche al +8,8% segnato appunto da un comparto importante come quello farmaceutico. In termini reali questi tassi rimangono però negativi, pari a -1,2% e -1,0%. Osservando le importazioni la differenza tra crescita dei valori nominali e reali è ancora più importante, il tasso nominale è pari a 16,3% quello reale è negativo e pari -3,0% (nel secondo trimestre si misurava un tasso nominale del 19,7% e un tasso reale del -4,0%).

Attività manifatturiere

Nel terzo trimestre il settore manifatturiero svizzero torna a crescere sia in termini di produzione che di cifra d’affari. Si mostrano stabilmente in crescita i rami della fabbricazione di prodotti elettronici e l’orologeria, mentre altri, come il settore farmaceutico, hanno un andamento altalenante a causa dell’instabilità congiunturale.
A livello cantonale, gli ultimi risultati complessivi sono peggiorati rispetto a quelli del trimestre precedente. A livello di mercato di riferimento si nota un relativo aumento dell’incertezza tra gli imprenditori attivi all’estero con un calo sia della quota dei positivi sia di quella dei negativi. Le imprese attive all’estero continuano a essere piuttosto preoccupate rispetto ai volumi degli ordini, dove emerge una maggioranza della quota di coloro che li giudicano come “insufficienti”. In Ticino sembrano così stare relativamente meglio le imprese prevalentemente attive sul mercato interno, grazie in particolare al netto aumento di aziende che ritengono i volumi degli ordini “soddisfacente”.

Costruzioni

Gli ultimi dati raccolti dal KOF di Zurigo nel mese di ottobre tratteggiano complessivamente una situazione relativamente positiva nel ramo delle costruzioni. Però, anche se rimangono ancora in maggioranza gli imprenditori “positivi”, occorre essere piuttosto prudenti visto che i risultati per sottocomparto sono sempre più eterogenei e diversi indicatori mostrano una crescente polarizzazione delle posizioni (crescita tanto dei “positivi” quanto dei “negativi”). I dati relativi alle domande di costruzione confermano questa situazione, dietro al +25,6% su base annua si osserva infatti un’estrema eterogeneità tra il +114,5% dell’edilizia non abitativa e il -13,4% di quella abitativa. Sul fronte delle transazioni immobiliare la crescita su base annua, pari a -5,7%, torna negativa. Sinora i risultati trimestrali del 2022 sono stati piuttosto altalenanti rispetto al 2021, misurando la variazione sull’arco dei primi nove si ottiene un calo del -1,6%. Infine, anche gli ultimi dati confermano che diminuiscono in particolare i valori delle transazioni di beni edificati, meno quelli delle PPP.

Turismo

Sono sempre meno i ristoratori o gli albergatori che possono affermare di essere riusciti a fare meglio dell’anno scorso in termini di cifra d’affari. Questi dati vanno però in parte relativizzati: in termini di pernottamenti si misura un calo del -12,6% su base annua, però rispetto al terzo trimestre del 2019 si misura una crescita del 9,2%. In valori assoluti si tratta di circa 150 mila pernottamenti in meno rispetto al 2021, ma di quasi 90 mila in più rispetto al 2019. Tendenza confermata dagli ultimi dati di ottobre: in calo di quasi 50.000 pernottamenti rispetto al 2021 (-15,8%), eppure ancora saldamente superiori, +20.000, rispetto al 2019. In Svizzera si misura invece un aumento dei pernottamenti del 14,7%. Inoltre, per la prima volta, i valori trimestrali hanno quasi raggiunto quelli del 2019, distanti appena del -0.2%. Sempre rispetto al 2019, i dati mensili confermano questa tendenza: se a luglio emergeva ancora un ritardo del -1,6%, in ottobre si è misurato addirittura un aumento del +5,1%.

Banche

Il KOF ha evidenziato inoltre un peggioramento della situazione degli affari nel settore bancario. In Ticino circa un quarto degli intervistati valuta la situazione degli affari come “cattiva” mentre in Svizzera questa quota si attesta attorno al 10%. Gli ottimisti sono in calo sia a livello cantonale sia a livello nazionale di quasi 40 p.p. a livello cantonale e di 30 p.p. a livello nazionale su base annua. In Ticino questa diminuzione si rispecchia nell’aumento di pessimisti: circa +30 p.p.; in Svizzera questo aumento stato di 10 p.p., per cui molti istituti sono passati a un giudizio neutro. In Ticino emerge il calo della quota di banchieri che valuta il volume della domanda in aumento, quota passata, in soli tre mesi, dal 50% al 20%. L’indicatore relativo ai volumi delle transazioni su titoli per la clientela segna un saldo ancora marcatamente negativo tanto in Svizzera quanto in Ticino., sceso in dodici mesi da +12 punti a -39 a livello cantonale e da +40 a -44 in Svizzera. Sono sempre meno gli istituti che valutano in termini positivi la situazione reddituale, per cui anche il saldo di questo indicatore scende in zona negativa.

Prodotto interno lordo

Secondo la Seco il tasso di crescita reale su base annua del Pil, pari a 0,5% nel terzo trimestre, resta ancora positivo ma si nota un evidente rallentamento: il tasso era pari al 4,4% nel primo trimestre ed era poi già sceso a 2,2% nel secondo. A contribuire a questo risultato sono da una parte i consumi delle famiglie che rimangono ancora in crescita (+2,5%) ma in calo rispetto alla crescita mostrata nei primi due trimestri (+7,0% nel primo e +4,3% e secondo trimestre). Dall’altra parte si notano dei primi cali, il settore delle costruzioni registra dei tassi di crescita annui negativi e in ulteriormente peggioramento, sia secondo l’ottica della spesa sia secondo l’ottica della produzione.

Impiego e occupazione

Secondo la statistica dell’impiego (STATIMP) i posti di lavoro in Ticino sono aumentati in dodici mesi di 6.300 unità (+2,7%). Questi ultimi dati confermano la tendenza positiva segnata da inizio anno: +4,2% nel primo trimestre e +3,5% nel secondo. La statistica degli occupati (SPO) arriva a questo giro al +2,6%. Infine si consolida il forte ricorso alla manodopera frontaliera (STAF): i lavoratori con permesso G attivi nel cantone arrivano a 77.700 unità e il relativo tasso di crescita supera il 4,0%. In generale, anche a livello nazionale rimangono positivi gli indicatori relativi a impieghi (+2,2%) e occupazione (+0,8%). Questi risultati celano però alcune particolarità, relative agli occupati svizzeri e domiciliati rispetto ai dimoranti e frontalieri: da una parte si registra una diminuzione degli occupati svizzeri e di quelli con permesso C (-0,6% e, rispettivamente, -0,3%), dall’altra parte emerge invece una crescita per i dimoranti (+7,9%) e i frontalieri (+5,8%). Dai dati STATIMP emerge inoltre l’incremento massiccio in rami come quello dei servizi della ristorazione e quello dei servizi sanitari. Ciascuno ha registrato un incremento di circa 20 mila posti di impiego su base annua. Questa forte crescita di impieghi sta creando anche delle situazioni di carenza di manodopera che potrebbero spiegare, almeno in modo parziale, l’attuale accelerazione dell’afflusso di manodopera dall’estero.

Disoccupazione

Nel terzo trimestre le persone disoccupate ai sensi dell’ILO in Ticino erano ancora quasi 12.000, per un tasso di disoccupazione del 6,6%. Il numero di disoccupati ILO è diminuito di 2.000 unità in un anno (-14,6%) e il tasso è sceso di 1,1 p.p. Dietro questi numeri si nasconde però più una crescita delle transazioni da disoccupato a inattivo e non tanto di quelle da disoccupato a occupato. In un anno il numero di occupati residenti è infatti rimasto praticamente invariato, mentre il numero di inattivi è aumentato di quasi 4.000 persone. Anche in Svizzera si inizia a intravvedere questo fenomeno, da una parte il numero di disoccupati ILO è diminuito di oltre 40.000 unità (-16,1%), dall’altra parte gli occupati residenti sono aumentati di 10.000, mentre gli inattivi di 96.000. La struttura demografica spiega solo parzialmente questo fenomeno, l’incremento di inattivi è da ascrivere solo per metà alla categoria “beneficiari di una rendita, 65 anni o più”. Non sorprende allora scoprire che il tasso di attività continua a calare in Ticino e in Svizzera: nel terzo trimestre del 2018 il tasso era ancora pari a 59,8% a livello cantonale e a 68,5% a livello nazionale, nello stesso periodo del 2022 i tassi sono invece pari a 58,4% e, rispettivamente, a 66,6%. La statistica dei disoccupati iscritti offre poche informazioni aggiuntive. Il loro numero è appena tornato sopra le 4.500 unità in novembre per un tasso del 2,8%. Nonostante un calo ancora corposo, -10,0% su base annua, si intravvede un rallentamento rispetto ai mesi precedenti (-14,2% a settembre, -12,0% in ottobre).

Previsioni di evoluzione dell’impiego

L’indicatore delle previsioni di evoluzioni dell’impiego elaborato dall’UST cala leggermente sia in Svizzera sia in Ticino. Il calo è determinato in particolare dalla diminuzione di aziende che credono di aumentare gli impieghi nei prossimi mesi.
A livello cantonale, il comparto più fiducioso in termini di posti di lavoro è quello delle banche, in cui aumentano le voci positive e diminuiscono quelle negative; ma è ancora positivo e in miglioramento tra i commercianti, mentre peggiora avvicinandosi allo zero tra gli industriali. Nel settore delle costruzioni sono invece in aumento le voci positive, ma il saldo rimane ancora negativo. Infine, anche a causa del fattore stagionale, il saldo è nettamente negativo nel comparto turistico. I dati del KOF a livello nazionale confermano la previsione alla crescita nel settore delle banche e, in maniera più moderata, nel commercio al dettaglio. Tanto nel comparto delle costruzioni quanto in quello turistico la situazione è relativamente buona su base annua, però in entrambi i casi sembra essersi ridimensionata la spinta di chi prospettava un bisogno di più manodopera segnalata dall’inchiesta di luglio.

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