Petrolio: 76$ dollari al barile, ma l’OPEC+ non trova un accordo

Claudia Mustillo

5 Luglio 2021 - 10:13

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Continua la corsa del prezzo del petrolio, attualmente a 76$ al barile, ma l’OPEC+ ancora non trova un accordo. Quali sono i possibili scenari futuri?

Il petrolio rimane il grande protagonista nei mercati, continua la crescita del prezzo anche se ancora non arriva un accordo dalla riunione dell’OPEC +. Cosa sta succedendo e quali sono i possibili scenari?

Al momento la tensione rimane alta tra Arabia Saudita e i principali produttori di petrolio, tra cui la Russia e gli Emirati Arabi Uniti, al centro del dibattito: l’estensione della strategia dei tagli di produzione fino al 2022.

La tensione all’interno dell’OPEC+

È previsto per la giornata di oggi l’aggiornamento della riunione dell’OPEC+, che lo scorso giovedì avrebbe dovuto trovare un accordo sulla produzione del greggio per i prossimi mesi.

La tensione però è aumentata e il clima si è fatto sempre più caldo, il rischio è quello di far uscire dai binari i prezzi portandoli a livelli allarmanti, dal momento che già l’inflazione preoccupa.

Perché c’è tensione tra i produttori di petrolio?

Gli Emirati Arabi Uniti si sono opposti all’accordo proposto e guidato dal leader dell’Arabia Saudita con l’appoggio della Russia.

L’obiettivo è quello di aumentare gradualmente la produzione di petrolio estendendo la durata dei tagli all’offerta che il gruppo, OPEC +, ha già concordato nel 2021. Infatti lo scorso anno per fronteggiare il calo della domanda, visto che il Covid e le relative restrizioni per contenere i contagi hanno fermato i viaggi e di spostamenti, l’OPEC + ha accettato di ridurre la produzione di quasi 10 milioni di barili al giorno da maggio 2020 fino ad aprile 2022.

Gli Emirati Arabi Uniti, però, sostengono l’aumento della produzione e questo significa che la decisione di estendere l’accordo sui tagli fino alla fine del 2022 è inaccettabile.

Stando a quanto emerso da fonti Reuters, Arabia Saudita e Russia avevano raggiunto un accordo preliminare che mirava a un’offerta di 400 mila barili al giorno da agosto a dicembre 2021 per soddisfare la domanda crescente dell’ultimo periodo.

A complicare ancora di più le relazioni interne dell’OPEC + c’è anche la questione della linea base, ossia la quantità di petrolio che ogni Paese può pompare. Più la soglia è alta più petrolio può produrre il Paese.

Per questo motivo gli Emirati Arabi Uniti vorrebbero che la loro linea base venga rivista prima di estendere i tagli fino alla fine del 2022.

Possibili scenari

L’attenzione del mercato è alta. La domanda che tutti si pongono è: questo stallo sarà superato oppure si trasformerà in una guerra dei prezzi?

Al momento lo scenario previsto dagli esperti è quello di un’impennata delle quotazioni di greggio e di pressioni sull’inflazione, oltre alla possibilità di uno sconvolgimento interno all’OPEC.

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# OPEC

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