Crollano le azioni di Deutsche Bank. Che sia l’inizio del contagio?

Matteo Casari

24/03/2023

24/03/2023 - 17:26

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Le azioni della principale banca tedesca sono scese di quasi il 15% e i credit default swap stanno salendo alle stelle. Siamo di fronte a un Credit Suisse bis?

Crollano le azioni di Deutsche Bank. Che sia l'inizio del contagio?

Le azioni della Deutsche Bank sono crollate oggi, venerdì 24 marzo, dopo che il costo dell’assicurazione del debito della banca contro il rischio di default è schizzato ai massimi di quattro anni. La notizia ha subito creato il panico tra gli investitori, dato che ancora una volta la stabilità delle banche europee viene messa in discussione.

Buio pesto per le banche europee

Nell’ultima settimana il sistema bancario mondiale ha attraversato un periodo decisamente difficile, con il salvataggio del Credit Suisse da parte di UBS e dello Stato e le turbolenze tra le banche regionali statunitensi che hanno alimentato le preoccupazioni sulla salute del settore.
Oggi è arrivato un nuovo scossone: come riportato dalla stampa internazionale, le azioni di Deutsche Bank, che questo mese hanno perso più di un quinto del loro, venerdì sono scese di un altro 14,9%, toccando i minimi degli ultimi cinque mesi. L’ultima flessione è stata del 13% a 8,13 euro.

Caos sui credit default swap

La più grande banca tedesca ha visto il suo valore di mercato ridotto di 3 miliardi di dollari nell’arco di una sola settimana. I credit default swap (CDS) di Deutsche Bank, una forma di assicurazione per gli obbligazionisti, sono schizzati oltre i 220 punti base (bps), al massimo dalla fine del 2018. Questi si attestavano a 142 bps appena due giorni fa, secondo i dati di S&P Market Intelligence. Una situazione simile era accaduta mesi fa con Credit Suisse.
Giovedì, i CDS di Deutsche hanno registrato il maggior incremento giornaliero. Tuttavia, continuano a rimanere ben al di sotto dei massimi di quasi 300 punti base registrati durante la crisi del debito della zona euro nel 2011. In generale, I CDS delle principali banche europee sono aumentati in modo disparato venerdì, riflettendo la riluttanza degli investitori a portare in portafoglio qualsiasi rischio in vista del fine settimana.
Anche alcune obbligazioni di Deutsche Bank sono state vendute. Quelle del tipo Additional Tier 1 (AT1) sono scese del 7,5%, ovvero di quasi 6 centesimi di dollaro a 70,054 centesimi, spingendo il rendimento al 27%. Questo risulta quasi il triplo rispetto a quello di due settimane fa.

Rischio di un crollo come nel 2008?

Deutsche Bank ha rifiutato di commentare quando è stata contattata dai media. Anche l’autorità tedesca di regolamentazione del settore finanziario BaFin non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Gli osservatori del mercato sottolineano che le autorità di regolamentazione e le banche centrali europee hanno ribadito la loro intenzione di mantenere i mercati stabili e che gli istituti bancari stessi sono più capitalizzati e regolamentati rispetto al 2007, poco prima della crisi finanziaria globale.
Le AT1 emesse dalle banche sono sotto pressione da quando, nel fine settimana, Credit Suisse è stata costretta a svalutare 17 miliardi di dollari delle sue obbligazioni nell’ambito dell’acquisizione forzata da parte di UBS.

Mercati europei in tilt

Immediata la reazione dei mercati. C’è aria di panico tra gli investitori del Vecchio Continente, con gli indici che stanno calando a picco in vista dell’ultima chiusura di borsa settimanale.
Il FTSE MIB è momentaneamente in perdita del 2,30%, così come il DAX che si trova a -2,12%. Ugualmente, anche il CAC 40 è in flessione del 2,12%. A Londra, anche il FTSE 100 si avvia a concludere la seduta in perdita dell’1,61%.
Le ripercussioni si avvertono anche nella piazza di Zurigo, anche se per il momento in maniera meno drastica: l’indice SMI si piazza a quota 10.614,70 punti, per quello che è una variazione al ribasso dello 0,97%. Anche lo SPI è in perdita a -1,00%, a 13.928,78 punti.

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