Petrolio in debole ripresa dopo taglio dei prezzi di Saudi Aramco

Gabriele Stentella

7 Settembre 2021 - 08:48

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Dopo un drastico calo registrato lunedì, le quotazioni del petrolio stanno lentamente ritrovando la strada del rialzo. Sull’andamento mensile pesa ancora il taglio dei prezzi nel mercato asiatico.

La settimana era iniziata con le quotazioni del petrolio in netto calo su base settimanale.

Infatti nella giornata di ieri il Petrolio WTI aveva perso quasi l’1% del proprio valore, portandosi sotto i 68,75$ al barile, mentre ogni barile di Brent arrivava a mala pena a 72$ di quotazione. Oggi la situazione sembra migliorare, ma restano ancora molti interrogativi sull’andamento mensile dell’Oro nero.

Cosa si prospetta? Quali saranno le prossime mosse di Saudi Aramco e delle altre big oil?

Greggio in leggera risalita nonostante decisioni di Saudi Aramco

Nelle ultime 48 ore i portavoce della grande compagnia petrolifera saudita Saudi Aramco avevano ufficializzato il taglio del prezzo del greggio per il i paesi asiatici, che costituiscono il principale mercato della compagnia saudita. Il prezzo di ogni barile venduto sul mercato asiatico sarà sgonfiato di almeno 1 dollaro. Per quanto importante questo taglio dei prezzi è comunque inferiore a quanto inizialmente ipotizzato dagli analisti, i quali si aspettavano tagli compresi tra i 2$ e i 3$ al barile.

La mossa dei sauditi si inserisce in un contesto di forte timore, visto il blocco alla produzione USA causato dall’arrivo dell’uragano Ida. Infatti su suolo statunitense l’emergenza uragano sta comportando il blocco di circa 1,7 milioni di barili al giorno.

A fronte di queste criticità stamane si registra una ripresa delle quotazioni del greggio, con il WTI in leggero rialzo dello 0,06% su base giornaliera, mentre il Brent sfiora il +0,74%. Le quotazioni sono pari rispettivamente a 69,2$ e 72,72$ al barile (dato delle ore 8:40).

USA: fuoriuscite di petrolio nel Golfo del Messico

Dagli USA giungono notizie relative ad alcune fuoriuscite di greggio verificatesi nel Golfo del Messico lungo il tratto di costa tra Louisiana e Texas, due degli stati più colpiti dall’uragano. Stando a fonti governative, la marea nera non avrebbe ancora toccato la costa, ma sarebbe comunque in procinto di raggiungerla nei prossimi giorni.

Non si è ancora accertato quale sia l’oleodotto oggetto dei danneggiamenti che hanno causato la fuoriuscita, sebbene la guardia costiera USA sembri puntare il dito contro un oleodotto sottomarino di proprietà della compagnia petrolifera texana Talos Energy. Per il momento i portavoce della suddetta compagnia non hanno confermato questi rumors.

Nelle ultime ore sta tuttavia prendendo corpo anche l’ipotesi che vede la marea nera essere il risultato di più fuoriuscite provenienti da diversi oleodotti, ma questa teoria dovrà ancora essere confermata. Fino a questo momento l’unica cosa certa è che il danno ambientale derivante da questo sversamento di greggio sarà certamente importante.

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