Il petrolio tocca i 75$ al barile, cosa c’è dietro questa impennata?

Gabriele Stentella

22 Giugno 2021 - 12:04

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L’Oro nero monopolizza nuovamente l’attenzione degli investitori, con il brent che supera i 75$ al barile mentre il greggio texano rompe la barriera dei 73$. Quali sono le previsioni degli analisti?

Nelle ultime ore le quotazioni del petrolio sono letteralmente schizzate ai massimi storici dal 2018 a questa parte, toccando dei livelli che in alcuni casi si sono rivelati superiori alle previsioni di alcuni analisti.

Dietro questo nuovo rally dell’Oro nero si nascondono sicuramente le difficili relazioni tra USA e Iran, stato mediorientale nel quale si sono recentemente tenute le elezioni presidenziali che hanno sancito la vittoria del falco Ebrahim Raisi, conosciuto per le sue posizioni molto dure sui negoziati con gli Stati Uniti di Joe Biden.

Cosa si prospetta all’orizzonte per chi ha scommesso sul rialzo del greggio? Nei prossimi mesi si andrà incontro a una crescita sostenuta?

Il gelo tra Washington e Teheran porta il petrolio ai massimi dal 2018

Sebbene al momento le quotazioni del brent stiamo registrando un breve arresto (-0,6%) che le ha riportate di poco sotto la soglia dei 75$ al barile, nella notte il brent è riuscito a sfondare quella soglia e si è avvicinato pericolosamente alla soglia dei 75,25$. Per quanto riguarda invece il petrolio texano il suo prezzo è al momento stabile sopra i 72,5$ al barile a seguito di un breve rintracciamento.

Il rally dell’Oro nero ha a sua volta innescato quello delle azioni petrolchimiche, che a Wall Street si sono rivelate il motore trainante degli Indici S&P500 e Dow Jones.

Dietro questi numeri si celano ancora una volta le tensioni tra Stati Uniti e Iran, stato che negli ultimi anni è stato colpito nuovamente da pesanti sanzioni a causa del controverso programma di arricchimento dell’uranio. Le crescenti tensioni con la Casa Bianca durante la Presidenza Trump (2017-2021) hanno spinto il governo di Teheran a puntare sui canali non ufficiali per quanto riguarda l’offerta di greggio, di cui l’Iran è il terzo produttore del Medioriente dopo Arabia Saudita e Iraq.

All’indomani della vittoria di Raisi in Iran, sono molti a ritenere improbabile un riavvicinamento tra USA e Iran in tempi brevi.

In Cina e nel Mare del Nord} sono stati scoperti nuovi giacimenti petroliferi

Dall’Asia e dall’Europa giungono nel frattempo delle notizie che potrebbero alimentare le aspettative riguardo una prosecuzione del rally del petrolio sul mercato.

Stando a quanto riferito dai portavoce della società petrolifera cinese China Petroleum , nella regione cinese dello Xinjiang sarebbe stato scoperto un vasto giacimento di idrocarburi, che secondo le autorità locali potrebbe essere il più grande mai scoperto nella regione in un decennio.

In Norvegia invece è stato scoperto un nuovo giacimento che stando a previsioni potrebbe fruttare anche 135 milioni di barili. Questo nuovo giacimento sarebbe stato scoperto dalla compagnia italiana ENI.

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