PIL

L’inflazione passa dall’1,9% ipotizzato lo scorso marzo, al 2,5% a cui si accompagnerà un probabile effetto attenuante sull’andamento del consumo privato.

Bak corregge in positivo le previsioni: l’economia elvetica ha retto meglio di quanto gli analisti si aspettavano qualche mese fa.

Risultato sostenuto dalla normalizzazione delle misure sanitarie e dal settore industriale.

La politica di contenimento della pandemia potrebbe portare a nuovi problemi di approvvigionamento, chiusure e interruzioni dei processi produttivi.

Le previsioni di Bak Economics, -0,2%, si intrecciano con quelle più ottimistiche di Ticino Turismo. Il vicedirettore Weber: «Piena fiducia e soddisfazione dei clienti, nel 2022 potremo superare i livelli pre-covid».

Negli ultimi dieci anni il prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera è aumentato costantemente. La fetta rappresentata dai servizi finanziari e delle attività assicurative si è però ridotta, passando dal 10% al 9% del 2021.

Per il 2022 una sforbiciata di 1,2 punti percentuale che abbassa drasticamente il Pil mondiale dal +4,4% a +3,6%.

Dopo aver toccato quota 136 sul dollaro, ora è intorno a 80 e ha recuperato quasi tutto il suo valore, ma è solo un bluff. L’appello della governatrice alla Duma: «Le aziende cerchino nuovi partner e accordi»

Da un lato la ripresa dell’economia grazie all’allentamento delle misure anti-Covid, dall’altro l’inizio della guerra in Ucraina: due fattori opposti che per il momento riescono a controbilanciarsi. Tuttavia con l’aumento dei prezzi e l’indebolimento dei partner economici più importanti della Svizzera, l’economia del Paese rimane sul filo del rasoio.

A febbraio la produzione è calata in tutti i settori manifatturieri, con una flessione maggiore nei beni di consumo durevoli.