PIL

Con l’1,8% del Pil speso per l’educazione e l’infanzia, percentuale più alta al mondo, il Paese nordico garantisce servizi eccellenti a costi minimi per le famiglie: che ripagano l’investimento nazionale con prestazioni professionali migliori. Nei guai, invece, gli Stati Uniti.

Dopo aver indovinato le previsioni del prodotto interno lordo del 2022, la banca svizzera analizza la situazione economica attuale del Paese e condivide le stime per l’anno in corso.

Il prodotto interno lordo del nostro Paese non ha registrato variazioni negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. La domanda interna si è confermata solida, mentre esportazioni e settore manifatturiero evidenziano difficoltà.

Negli ultimi tre mesi del 2022 il Pil italiano è risultato in calo dello 0,1%, a fronte di un aumento del 3,9% su base annua. A dicembre intanto cresce il numero di occupati.

Nonostante la buona notizia, gli economisti intravedono i primi segnali di recessione. Con l’attenzione volta alla prossima riunione della Fed.

Il 2022 è stato un anno tutto sommato positivo, mentre sempre più incertezze si delineano con l’avvicinarsi del nuovo anno,

La Svizzera riuscirà a rimanere a galla nonostante tutto. La situazione al di fuori dei confini sarà peggiore.

Tra luglio e settembre gli svizzeri hanno continuato a spendere per abitazione, energia, tempo libero, viaggi e acquisti di generi alimentari, contribuendo a sostenere la crescita economica.

Per trovare rincari come quelli di ottobre 2022, bisogna risalire a giugno 1983.

Secondo gli esperti i dati economici e commerciali sono un chiaro segnale di un’economia che fatica a riprendere slancio.