Prezzo dell’energia, l’Ue ha deciso: stop ai consumi eccessivi nelle ore di punta

Sara Bracchetti

14 Settembre 2022 - 12:46

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Niente tetto al prezzo del gas, per ora, ma un tetto ai consumi. La proposta della commissione, esposta pochi minuti fa dalla presidente Ursula von der Leyen, è di tagliarli del 10%.

Prezzo dell'energia, l'Ue ha deciso: stop ai consumi eccessivi nelle ore di punta

Alla fine, in un certo senso ha vinto la Russia, che minacciava ritorsioni devastanti nel caso in cui l’Europa avesse deciso di porre un tetto al prezzo del gas. Un’intenzione ribadita più volte e da più parti, alla quale il Cremlino aveva risposto coinvolgendo anche la Turchia: Putin annunciando la chiusura totale dei rubinetti, Erdogan un taglio dei quantitativi di grano ucraino in partenza dai porti di Istanbul. Niente di tutto ciò accadrà, almeno per ora: l’Unione Europea ha infatti proposto di contrastare l’aumento inarrestabile dei prezzi con una riduzione dei consumi.

Il disaccordo sulla questione del gas russo

Sia come sia, se paura o buon senso, la linea attuale è tracciata. Un tetto ai consumi invece che ai prezzi, intorno ai quali non c’è ancora un accordo assoluto, con Olanda e Germania ostili a una misura che rischia di fare più male che bene a chi la adotta. Sia perché i quantitativi di gas importati dalla Russia sono ormai troppo modesti per diventare un’arma di guerra, sia perché, per dirla senza eleganza con il copresidente del Gruppo dei Verdi Philippe Lamberts, procedure in questa direzione vorrebbe dire «sparasi nei piedi». Meglio dunque pensarci su, ponderare bene e possibilmente insieme.

Non contrapposizioni, ma obiettivi virtuosi

Ecco perché l’idea dell’Ue è di concentrarsi, piuttosto e per il momento, su obiettivi virtuosi, invece di alimentare contrapposizioni. Il pacchetto proposto si focalizza in particolare sull’energia elettrica, con percentuali ben definite di risparmio generali e specifiche per le ore di maggior utilizzo, in quest’ultimo caso vincolanti. Gli Stati potranno perà scegliere gli orari, differenziati a seconda delle abitudini locali, con il fine comune di arrivare allo stesso risultato.

I tagli: 3,8% per il gas, 10% per l’elettricità

Per il gas naturale, si parla di 1,2 miliardi di metri cubi risparmiati in quattro mesi, pari al 3,8%. Il taglio dell’elettricità mensile dovrebbe essere invece del 10%, la metà del quale nelle ore di punta. Al via campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione, non ancora esattamente consapevole di quanto attende. Per quanto riguarda gas e petrolio, la strategia prevalente riguarda una riduzione temporanea dei ricavi e degli utili delle imprese che fanno business con i combustibili fossili, così da ricavare risorse utili a finanziare il sostegno alle famiglie e alle imprese in difficoltà. La proposta della Commissione è di porre un tetto di 180 euro per MWh sui ricavi dei produttori di energia elettrica "infra marginali" e di prelevare il 33% dell’eccedenza di utile delle società che fanno affair con petrolio, gas, raffinerie.

Una nuova riunione il 30 settembre

Una nuova riunione dei ministri dell’energia è già stata fissata per il 30 settembre, quando verranno discusse le proposte odierne della Commissione. Quanto al tetto sul gas russo, questione molto controversa, se ne riparla a ottobre, in occasione del vertice informale di Praga dei capi di Stato e di Governo. Ciò che, pare sicuro, non verrà mai messa in discussione è l’opportunità delle sanzioni: secondo Ursula von del Leyen, «resteranno – ha dichiarato questa mattina nel suo discorso sullo Stato dell’Unione a Strasburgo, ospite la first lady ucraina Olena Zelensky - Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l’appeasement».

L’unica certezza: le sanzioni non si toccano

Anche perché, ha aggiunto, funzionano. «Il settore finanziario russo è in terapia intensiva. Abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all’anno scorso. Aeroflot deve tenere gli aerei a terra, perché non trova pezzi di ricambio. L’esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L’industria russa è a pezzi».

Una guerra mondiale in senso lato

La guerra, non nasconde, è ormai mondiale, se non in senso stretto, senza dubbio in senso lato. Perchè «questa è una guerra sull’energia, alla nostra economia, ai nostri valori e al nostro future, è’ l’autocrazia contro la democrazia. Sono qui con la convinzione che con coraggio e solidarietà Putin fallirà e noi prevarremo».

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