L’importo, definito da un progetto di legge in consultazione fino a settembre, riguarderà il periodo 2025-28. Fra i decreti, anche una misura per far fronte alla carenza di personale qualificato.
Quasi 30 miliardi di franchi per l’educazione, la ricerca, l’innovazione: questo l’importo che la Confederazione avrebbe deciso di investire per il periodo 2025-2028. Un progetto legislativo a tal fine è stato quest’oggi posto in consultazione fino al 24 settembre. Da qui, la versione definitiva sarà trasmessa alle Camere, si presume nel febbraio del prossimo anno.
Una posizione di spicco nel panorama europeo
Si tratta del cosiddetto messaggio Eri, che mira a una promozione dell’educazione capace di diventare anche e soprattutto una colonna portante dell’economia. Così ha spiegato stamane il governo, in una nota che precisa come l’intenzione ultima sia di mantenere una posizione di spicco nei settori della formazione, della ricerca e dell’innovazione.
Manodopera specializzata nei 12 decreti
L’investimento sarà pari, per la precisione, a 29,7 miliardi. Il settore godrà di un tasso di crescita nominale del 2%, preso atto però del fatto che, alla luce della situazione economica difficile, l’importo potrà essere sfruttato totalmente solo se le finanze federali lo consentiranno nel prosieguo. L’idea è però quella di sottoporre al Parlamento ben dodici decreti, fra cui anche interventi finalizzati a contrastare lacarenza di manodopera specializzata.
Esclusi Europa e settore pubblico
Restano esclusi, invece, i programmi di ricerca e innovazione dell’Ue e le misure transitorie per compensare la mancata associazione: cioè i crediti vincolati mediante accordi internazionali, che dovranno essere sottoposti a richiesta specifica. Stessa sorte per i fondi per la ricerca del settore pubblico, che dovranno essere ottenuti al di fuori del messaggio Eri.
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