Bak Economics: confermato Pil al 2,3%. Preoccupano guerra e rincari per i consumatori

Chiara De Carli

14 Aprile 2022 - 12:40

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Da un lato la ripresa dell’economia grazie all’allentamento delle misure anti-Covid, dall’altro l’inizio della guerra in Ucraina: due fattori opposti che per il momento riescono a controbilanciarsi. Tuttavia con l’aumento dei prezzi e l’indebolimento dei partner economici più importanti della Svizzera, l’economia del Paese rimane sul filo del rasoio.

Bak Economics: confermato Pil al 2,3%. Preoccupano guerra e rincari per i consumatori

Bak Economics conferma la previsione per lo sviluppo del Pil svizzero elaborata il mese scorso. Per il 2022 è stata pronosticata una crescita del 2,3%, mentre per il 2023 un rallentamento pari all’1,7%, al netto di grandi eventi sportivi.

Fattori da considerare: pandemia e guerra

Sono stati valutati due effetti opposti. In primo luogo, nell’anno in corso la revoca di quasi tutte le misure pandemiche in Svizzera e in Europa porterà a una forte crescita, soprattutto grazie ai cosiddetti effetti di recupero. Questa dinamica si riflette in alcuni indicatori come gli indici Pmi, che continuano a svilupparsi con valori superiori alla media, le esportazioni record di febbraio o il tasso di disoccupazione, che è sceso al di sotto del livello pre-crisi. D’altro canto, questa dinamica di ripresa non riuscirà a mitigare del tutto gli effetti negativi della guerra in Ucraina sull’economia svizzera.

Sviluppo trimestrale Pil svizzero
Bak economics

Va inoltre sottolineato il calo del potere d’acquisto dei consumatori a causa dell’aumento dei prezzi, così come la ripresa nettamente più debole dei più importanti partner commerciali della Svizzera, su tutti la Germania. Nel complesso, a causa dell’invasione russa in Ucraina la Svizzera sta già perdendo 0,9 punti percentuali (cumulati) di crescita del Pil.

Evoluzione Pil parte 1
Bak Economics
Evoluzione Pil parte 2
Bak Economics

Sistema economico sempre a rischio

I rischi per il sistema economico elvetico rimangono alti anche in prospettiva futura, dato che gli effetti della guerra in Ucraina possono incidere in maniera più significativa di quanto considerato per l’elaborazione delle attuali previsioni. Se le forniture di gas naturale russo dovessero essere interrotte, ci si potrebbe inoltre aspettare una profonda recessione, soprattutto in Germania e in Italia, due importanti mercati per le esportazioni svizzere.

Fuori dalla guerra

Anche al di fuori della guerra, i rischi economici rimangono alti: mentre l’attività economica in molti paesi occidentali non è più frenata dalle restrizioni legate alla pandemia, la situazione in Cina è di nuovo notevolmente peggiorata. Le catene di approvvigionamento globale sono quindi minacciate da nuove limitazioni che potrebbero seriamente sconvolgere il settore industriale.

Inflazione da non sottovalutare

Una dinamica che si sta già dimostrando più persistente del previsto e che potrà essere ulteriormente alimentata dalle varie aree e dai vari settori in crisi.

Tabella generale
Bak Economics

Ma anche senza questi ulteriori fattori inflazionistici, il cambiamento di tendenza avviato da molte banche centrali potrebbe rivelarsi troppo tardivo e non sufficientemente incisivo per contrastare le pressioni inflazionistiche attualmente in crescita. Nel contesto globale vanno quindi tenuti in considerazione anche tutti i rischi monetari.

Indici monetari
Bak Economics

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