Mercati: la Fed scuote i listini, petrolio verso un nuovo calo

Gabriele Stentella

30 Agosto 2021 - 10:03

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Le borse statunitensi e asiatiche aprono la settimana in forte rialzo grazie alle parole rassicuranti di Jerome H. Powell a Jackson Hole, per il petrolio si prospettano invece nuove difficoltà, perchè?

La settimana è iniziata bene per le borse di USA e Asia, che dopo giorni di timori e cautela sono tornati a registrare interessanti rialzi sull’onda di quanto detto al simposio di Jackson Hole.

A fronte di un rafforzamento della fiducia degli investitori si registra anche un nuovo calo del Dollaro USA, mentre per le quotazioni del petrolio potrebbero prospettarsi nuovi crolli a seguito dell’arrivo dell’uragano Ida, che nelle ultime ore riveste i panni del principale antagonista dell’Oro nero.

Cosa sta succedendo di preciso nelle piazze finanziarie dei due continenti?

USA: Powell rassicura Wall Street, NASDAQ tocca nuovo massimo

A Wall Street tutti e tre i listini USA stanno guadagnando terreno, con il NASDAQ che sale dell’1% e tocca il suo nuovo massimo storico pari a 15.432,95 punti. Risultati buoni li stanno registrando anche S&P500 (+0,88%) e Dow Jones (+0,69%). Tra le big tech è Facebook a guadagnare maggior terreno (+2,25%), seguita da Google (+1,8%) e Amazon (+1%).

Questa rotte spinta rialzista si deve al parere espresso dal Presidente Fed Powell nel corso del simposio di Jackson Hole. Sebbene Powell abbia confermato la progressiva riduzione degli acquisti obbligazionari a partire già dall’ultimo trimestre dell’anno, sul possibile aumento del tassi d’interesse il Presidente ha espresso un parere negativo. Powell sostiene quindi ancora una volta la linea delle "colombe" della Federal Reserve, concludendo che il futuro aumento dei tassi d’interesse terrà conto della situazione COVID-19.

L’intervento di Powell ha contribuito a ridimensionare l’indice del Dollaro USA, calato ormai ai minimi da due settimane. Anche il rendimento dei titoli decennali del tesoro USA è sceso all’1,305% rispetto all’1,32% della precedente chiusura.

Si segnala inoltre un leggero calo delle quotazioni di petrolio a seguito dell’arrivo dell’uragano Ida, il quale ha già toccato il suolo USA. Le quotazioni del Brent sono sotto i 72$, mentre il WTI scende sotto i 70$. Secondo molti analisti l’uragano può contribuire a un ulteriore ridimensionamento delle quotazioni.

Asia: Nikkei guadagna più di tutti, Pechino prepara nuova stretta normativa

Il listino più performante d’Asia è stato il Nikkei di Tokio, che ha concluso la sua corsa giornaliera in rialzo dello 0,54%. Segue la borsa di Hong Kong con 0,52% di guadagni su base giornaliera, mentre il KOSPI di Seul chiude a +0,33%. In Cina le borse si muovo in direzione eterogenea. Infatti mentre Shenzhen prosegue debolmente negativa (-0,09%), Shanghai si appresta a chiudere in rialzo dello 0,17%.

Sembrano però essere in arrivo nuove strette normative da parte delle autorità cinesi nei confronti di alcune realtà economiche, elemento che desta preoccupazione tra alcuni investitori. Questa volta a finire nel mirino di Pechino sarebbero i portali web che pubblicano notizie finanziarie ritenute eccessivamente rischiose dal governo. Non si conoscono ancora i dettagli del nuovo giro di vite del governo cinese, ma è verosimile immaginare l’introduzione di sanzioni, alle quali potrebbero anche aggiungersi controlli sulle notizie pubblicate.

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