Bitcoin: 5 rischi da considerare nel secondo semestre 2021

Gabriele Stentella

2 Luglio 2021 - 10:35

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Chi investe in Bitcoin dovrebbe guardarsi bene da 5 pericoli che nel secondo semestre del 2021 rischiano di affossare nuovamente il Re delle criptovalute. Di cosa si sta parlando?

I primi sei mesi del 2021 si sono chiusi con un risultato positivo per Bitcoin, che avanza complessivamente del 19% e si mantiene prossimo ai 35.000$ di quotazione. Dopo il rally iniziato a fine gennaio e il massimo storico di 60.000$ toccato ad aprile il Bitcoin ha proseguito le restanti settimane sulle montagne russe, alternando periodi di moderata crescita e bruschi cali verificatisi soprattutto a seguito delle restrizioni imposte dal governo cinese.

In sei mesi l’Oro digitale ne ha affrontate di tutti i colori, nonostante siano ancora molti i pericoli che si prospettano all’orizzonte del secondo semestre dell’anno. Quali sono i 5 rischi da considerare nei prossimi mesi? In che modo è possibile preservare il proprio capitale allocati in Bitcoin?

1) Alta volatilità

Anche se forse potrebbe sembrare scontato, l’alta volatilità è un fattore che influenzerà ancora il mercato criptovalutario nei restanti mesi del 2021. Dietro alle forti oscillazioni di Bitcoin si nascondono ovviamente numerose fattori, primo fra tutti un forte movente speculativo che non sarà smorzato con il passare del tempo.

2) Regolamentazioni

Negli ultimi mesi la Cina ha dimostrato chiaramente l’influenza che le regolamentazioni (anche se in questo caso sarebbe meglio parlare di restrizioni) possono avere sull’andamento delle quotazioni di Bitcoin.

Nel prossimo semestre ulteriori provvedimenti nei confronti di Bitcoin potrebbero essere presi anche dalla Fed e dalla BCE. Ovviamente le regolamentazioni non devono necessariamente tradursi nel crollo di Bitcoin, ma senza dubbio avranno un certo peso sulle scelte future degli investitori. Spetterà poi al mercato muoversi verso l’alto o verso il basso.

3) Questioni legate all’ambiente

Per il momento quello legato all’impatto ambientale del mining è un aspetto marginale, ma non è da escludere che nei prossimi mesi gli investitori possano decidere di muovere i propri capitali anche in base a questo elemento, che negli scorsi mesi è costato a BTC il dietrofront di Tesla sull’adozione della criptovaluta come metodo di pagamento.

4) Misure nei confronti delle stablecoin

Le stablecoin sono una tipologia di token che a differenza delle comuni criptovalute possono contare su un valore prestabilito, non soggetto pertanto a oscillazioni forti come quelle di Bitcoin o di altre criptovalute. Soprattutto negli Stati Uniti si stanno rafforzando i controlli e le investigazioni relative a questi token, che a detta di molti potrebbero nascondere rischi uguali a quelli delle comuni criptovalute. In molti pensano che BTC possa uscire danneggiato anche da eventuali restrizioni imposte alle stablecoin, anche se questo aspetto rimane alquanto dibattuto.

5) Cripto-meme e Scam

La reputazione di Bitcoin potrebbe essere danneggiata anche dalla diffusione delle così dette cripto-meme come Dogecoin o Shiba Inu, token capaci di registrare fortissimi rialzi senza avere alle spalle una tecnologia valida o un progetto ben identificato. Anche la diffusione delle truffe a tema cripto potrebbe portare le autorità ad avviare procedure contro Bitcoin, le quali determinerebbero un verosimile crollo in borsa.

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