In Ticino inizia la vendemmia e i viticoltori fanno i conti con i danni da maltempo. Le testimonianze

Chiara De Carli

30 Agosto 2023 - 14:55

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Fabiana Matasci, Sem Genini e Gabriele Bianchi ci raccontano la situazione tra vigneti e campi del cantone.

In Ticino inizia la vendemmia e i viticoltori fanno i conti con i danni da maltempo. Le testimonianze

L’allerta meteo è ufficialmente finita, ha annunciato Meteo Svizzera. Una buona notizia che giunge dopo un fine settimana da incubo, in cui grandine, piogge intense e frane hanno colpito il Ticino. Soprattutto nelle zone di Losone, Gordermo, Tenero-Contra, dove la grandine caduta ha causato i danni maggiori.
A soffrirne particolarmente i vigneti, falciati dalla tempesta di ghiaccio, già provati da mesi in cui la peronospora ha continuato ad attaccare foglie, germogli e grappoli, costringendo i viticoltori a passare molto tempo tra i filari.
Se la sono passata meglio le colture a campo aperto. Situate in luoghi meno esposti alla furia del maltempo, sono state risparmiate. Tuttavia, sul Piano di Magadino gli agricoltori ora dovranno fare i conti con i ristagni d’acqua, che causano muffe e funghi all’apparato radicale delle piante.

Vendemmia quasi del tutto salva

Dopo giorni di pioggia, finalmente, martedì è tornato il sole. I viticoltori hanno iniziato a fare il giro dei vigneti per tirare le somme sui danni. «È stato il primo giorno utile per andare a verificare la reale entità dei danni - ci racconta al telefono Fabiana Matasci, titolare della Matasci Vini di Tenero -. La grandinata effettivamente c’è stata, ma i danni sono meno gravi del previsto», dice con un sospiro di sollievo. «Abito a Locarno e dall’entità della grandine che ho visto cadere in giardino, temevo un finale più amaro». Durante il sopralluogo, sono stati riscontrati «degli acini rovinati», ma «è la vegetazione ad aver avuto la peggio. Questo ci preoccupa di più». Nel concreto, «significa che la maturazione dell’uva non prosegue». A pochi giorni dall’inizio della vendemmia, si è quindi deciso di «raccogliere le uve problematiche» per poi «vinificarle in bianco», dopo un periodo di macerazione più breve. «In questi giorni capiremo meglio la situazione, soprattutto nelle zone più colpite tra cui Brione sopra Minusio». E conclude: «Stiamo reagendo e stiamo facendo il possibile per andare incontro ai viticoltori».

Sem Genini: «Grandinate concentrate, letali e distruttive»

«Le precipitazioni dello scorso fine settimana sono sicuramente state impressionanti e la grandine, in particolare in alcune zone del Locarnese, è stata davvero devastante», afferma Sem Genini, segretario dell’Unione Contadini Ticinesi. Ma, per fortuna, «lo scenario a livello agricolo cantonale appare meno drammatico». Spiega infatti che rispetto all’anno scorso, quando eravamo alle prese con caldo e siccità fuori dall’ordinario, «il terreno non era riarso e quindi ha conservato una maggiore capacità di assorbimento». D’altro canto «le grandinate sono state molto concentrate e, dove sono arrivate, letali e distruttive». Per conoscere a quanto ammontano i danni si dovrà ancora attendere. I periti sono al lavoro, ma le cifre reali sono rimandate per il momento
«dopo il raccolto e la vendemmia». Precisa infatti: «non dimentichiamo che quando si parla di colture, non ci si può limitare a valutare i danni subiti ma occorre tenere in considerazione molti altri fattori tra cui anche lo sviluppo nei giorni e nelle settimane successive, data la capacità di ripresa delle piante».

Come tutelarsi da questi fenomeni?

«La protezione tramite teli anti-grandine, specialmente in viticoltura, è una buona prassi - dice Genini -. L’ostacolo maggiore è che chi gestisce il vigneto spesso non ne è il proprietario e quindi l’investimento finanziario non è allettante». Consiglia poi di valutare polizze assicurative: «con l’intensificarsi di fenomeni meteorologici per frequenza e portata, sono un’opzione a cui sempre più agricoltori ricorrono per premunirsi». La possibilità di perdere completamente il raccolto da un giorno con l’altro, a causa di eventi meteorologici estremi, sta diventando sempre più concreta.
Esiste poi una soluzione più innovativa, l’agrivoltaico, ovvero l’installazione di sistemi fotovoltaici nei campi che, tra i vantaggi, offre «la protezione alle colture sottostanti in caso di grandine. Ovviamente i pannelli stessi non sono infrangibili, però oltre a permettere una certa difesa nei casi di bassa-media intensità renderebbero forse soluzioni assicurative più interessanti. Spetta alla politica decidere se queste nuove tecnologie saranno confacenti e integrabili sul nostro territorio oppure no».

Azienda Agricola Bianchi: «Perdite fino al 40%»

«Stavolta per fortuna siamo stati risparmiati», esordisce immediatamente Gabriele Bianchi, proprietario dell’Azienda Agricola Bianchi di Arogno. «Il caro prezzo lo abbiamo già pagato lo scorso maggio». A quanto ammontano i danni, ancora non si sa con esattezza. Qui, al cospetto del Monte Generoso, la vendemmia è iniziata proprio ieri: solamente «tra un mese, a raccolta conclusa, potremo tirare le somme per conoscere effettivamente a quanto ammontano le perdite. A oggi stimiamo tra il 30-40%». Il conto include meno uva e piante danneggiate, il che porterà a un lavoro più intenso in vigna durante la stagione invernale. Sulla qualità, invece, rassicura «è rimasta elevata».

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