Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie? Provenienza, infettività e cura della malattia

Matteo Casari

22/08/2022

22/08/2022 - 13:48

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Il vaiolo delle scimmie è una malattia che sta salendo alla ribalta a causa della sua contagiosità in tempi recenti. Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie? Troverai le informazioni che cerchi continuando a leggere l’articolo.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie? Provenienza, infettività e cura della malattia

Il vaiolo delle scimmie, indicato anche come monkeypox virus in inglese, è una rara malattia infettiva virale, tradizionalmente presente in località tropicali remote, come Africa centrale e occidentale. Ultimamente la malattia è nominata più spesso a causa della rapida diffusione che sta avendo nei Paesi occidentali, cosa che ha portato l’OMS a considerarla un’emergenza sanitaria globale. Quali sono quindi i sintomi del vaiolo delle scimmie?

Che cos’è il vaiolo delle scimmie

Il monkeypox è un virus del genere Orthopoxvirus, lo stesso che comprende il Variola, appunto il virus del vaiolo, e il Vaccinia, il virus utilizzato invece nel vaccino del vaiolo. Il nome della malattia deriva dal fatto che questa è stata osservata in laboratorio per la prima volta nelle scimmie della specie del macaco cinomolgo, nel 1958. Si tratta di una cosiddetta “zoonosi”, una malattia che può essere trasmessa all’uomo da altre specie animali. Infatti nel suo stato naturale il virus colpisce i roditori, che lo possono trasmettere ai primati, quindi anche all’uomo, attraverso il sangue o morsi.
Fino a poco fa si osservava soltanto in maniera poco frequente in villaggi africani lontani dalla civiltà, soprattutto in Congo, mentre dal 2010, era stato riscontato un aumento del virus negli esseri umani in Repubblica Democratica del Congo. Prima di questa epidemia in corso, erano stati registrati casi nel 2003 negli Stati Uniti, quando degli uomini avevano contratto il virus dopo un contatto con dei cani delle praterie ammalati, nel 2016 era stata notata un’altra epidemia sporadica in Repubblica Centrafricana, mentre nel 2019 un caso era stato identificato a Singapore.

L’epidemia attuale

La diffusione recente ha avuto inizio con il primo caso trovato nel Regno Unito lo scorso 6 maggio, in un uomo che era stato contagiato durante un viaggio in Nigeria. A partire da metà dello stesso mese sono stati riscontrati via via sempre più casi nel Paese britannico, e poi successivamente anche in altre nazioni. I primi casi in Italia sono stati riscontrati tra il 15 e il 25 maggio, in Svizzera il 21 maggio, mentre in Canton Ticino il 21 giugno. Oggi sono oltre 35mila i casi di vaiolo delle scimmie al mondo, con il virus che sta crescendo a ritmo costante, contagiando il 20% di persone in più ogni settimana.
Questi dati hanno portato il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Ghebreyesus a definire il vaiolo delle scimmie “un’emergenza sanitaria globale” lo scorso 22 luglio. La decisione è stata dettata più che altro per convincere gli stati e la ricerca a muoversi con anticipo, dato che molti esperti considerano questa malattia ancora una minaccia minima ad oggi.

Il virus del vaiolo

L’allarmismo causato dalla recente popolarità della malattia, oltre alla preoccupazione popolare in seguito alla dura pandemia di COVID-19, è dovuto al fatto che i sintomi ricordano quelli del vaiolo, una delle malattie infettive più letali mai conosciute. Nel corso del solo XX secolo si stima che il vaiolo abbia causato tra le 300 e le 500 milioni di morti in tutto il mondo, raggiungendo un tasso di mortalità del 69%. Il vaiolo è inoltre noto per essere stata la malattia che ha portato all’introduzione della tecnica del vaccino, e quindi come la prima malattia eradicata nella storia dell’umanità, non essendoci più casi dal 1977.

Sintomi, infettività e cura

Il vaiolo delle scimmie si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico. In particolare eruzioni cutanee, fluidi corporei e sangue sono particolarmente infettivi. Il virus può essere trasmesso anche tramite indumenti, lenzuola, asciugamani o anche altri oggetti come stoviglie se usati da una persona infetta.
I sintomi, che si presentano dopo circa 10/12 giorni dal contagio, sono simili a quelli del vaiolo, quindi comprendono febbre, linfonodi ingrossati ed eruzioni e lesioni cutanee come conseguenze più comuni. Secondariamente anche sonnolenza, mal di testa e dolori muscolari possono comprendere la sintomatologia del vaiolo delle scimmie. Rispetto alla malattia causata dal virus Variola, questa versione recente possiede sintomi più lievi e risulta molto meno letale, dato che in Africa il tasso di mortalità si limita al 10% e durante l’epidemia recente sono stati registrati solo 12 decessi. Sono già disponibili trattamenti e cure per le persone infette, mentre si è notato che per ora il virus non si trasmette negli individui già vaccinati contro il vaiolo.

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