Sindacati Unia e Syna chiedono maggiori tutele per i lavoratori edili

Redazione

01/03/2022

01/03/2022 - 14:40

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In occasione della conferenza stampa organizzata oggi, i sindacati Unia e Syna hanno illustrato le richieste dei lavoratori edili.

Sindacati Unia e Syna chiedono maggiori tutele per i lavoratori edili

Il Contratto nazionale mantello (CNM) giunge a scadenza a fine anno. Oltre 17’500 lavoratori edili si sono espressi lo scorso autunno per avere una maggiore protezione della loro salute. In occasione della conferenza stampa organizzata oggi, i sindacati Unia e Syna hanno illustrato le richieste dei lavoratori edili, aprendo di fatto un tavolo per le trattative con la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC).

L’opinione dei sindacati

«Quest’anno la posta in gioco per i lavoratori edili è molto alta - ha affermato Nico Lutz, responsabile delle trattative e del settore Edilizia di Unia -. Il Contratto nazionale mantello, che disciplina le condizioni di lavoro minime, giunge a scadenza alla fine dell’anno. Senza un rinnovo tutto sarebbe permesso: nessun salario minimo, nessuna tredicesima mensilità, una settimana lavorativa di 50 ore e licenziamenti in caso di malattia».

Protezione dal maltempo

Tra le richieste avanzate dai sindacati figura anche la necessità di migliorare la protezione dei lavoratori in caso di intemperie. Presuppone regole chiare su quando interrompere i lavori in caso di maltempo. Inoltre sono alla studio le proposte per giornate lavorative più corte, pause retribuite e un incremento delle vacanze.
Per impedire che un numero sempre maggiore di lavoratori edili anziani venga licenziato - aggiungono dai sindacati - è necessaria una migliore protezione contro il licenziamento per questa categoria di dipendenti.

Calano i lavoratori

Negli ultimi 10 anni, il numero degli apprendisti che scelgono una professione nell’edilizia si è dimezzato. Un lavoratore edile su due prima o poi abbandona la professione e cambia professione. La carenza di personale qualificato si accentua a tutti i livelli. Attualmente, non solo mancano lavoratori edili qualificati, ma in misura crescente anche quadri dell’edilizia – capi operai, capi muratori o direttori dei lavori.
Per Johann Tscherrig, responsabile del ramo Edilizia del sindacato Syna, è evidente che i datori di lavoro, al cospetto della buona situazione congiunturale, debbano investire nel miglioramento delle condizioni di lavoro. «Purtroppo, i lavoratori edili approfittano ben poco dei vantaggi delle buone prospettive congiunturali. Con il boom delle costruzioni cresce la necessità di personale nell’edilizia principale. Sul breve periodo, l’attuale carenza di personale qualificato si accentuerà pertanto ulteriormente. Per i dipendenti ciò significa ancora più lavoro in tempi ancora più brevi».

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