Trump si candida per la presidenza nel 2024, ma è ancora lui il leader dei Repubblicani?

Matteo Casari

16/11/2022

16/11/2022 - 17:05

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Il magnate annunciala sua terza candidatura consecutiva alle elezioni presidenziali. Gli scarsi risultati alle elezioni midterm gettano però ombre sulla sua leadership del partito.

Trump si candida per la presidenza nel 2024, ma è ancora lui il leader dei Repubblicani?

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato la sua terza candidatura alla Casa Bianca, dichiarando: «La rimonta dell’America inizia adesso». Nonostante la vittoria dei Repubblicani, le elezioni midterm si sono rivelate un fallimento per il magnate e per i suoi protetti, il che ha gettato molti dubbi sulla leadership del partito per le prossime elezioni presidenziali.

Confermata la candidatura per il 2024

Nella sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida, martedì sera Trump ha affermato che «Dobbiamo salvare il nostro Paese». L’annuncio del tycoon arriva mentre alcuni colleghi repubblicani lo accusano per la scarsa performance del partito alle elezioni di metà mandato della scorsa settimana. Quasi contemporaneamente, il Presidente Joe Biden, che ha sconfitto Trump due anni fa, ha anche lui dichiarato la volontà di ricandidarsi nel 2024. «Per milioni di americani, gli ultimi due anni sotto Joe Biden sono stati un periodo di dolore, difficoltà, ansia e disperazione. - ha proseguito l’ex presidente - Per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, stasera annuncio la mia candidatura a Presidente degli Stati Uniti».
Poco prima del discorso, Trump ha depositato i documenti alla Commissione elettorale federale per dichiarare formalmente la sua candidatura alla presidenza e creare un conto per la raccolta di fondi. Nel frattempo, fuori da Mar-a-Lago, i sostenitori si sono riuniti per sventolare le bandiere di Trump 2024.
Il discorso di Trump è durato più di un’ora e ha toccato molti dei temi che ha ripetuto sul palco negli ultimi mesi. Tra questi, la sicurezza dei confini, l’indipendenza energetica e la criminalità, oltre agli attacchi al curriculum di Biden.

Una falsa vittoria?

Il clima tuttavia, non è attualmente dei migliori per l’annuncio alla corsa presidenziale, dato che la leadership del partito di Trump è messa in discussione più che mai. Alcuni esponenti conservatori lo hanno infatti incolpato per la mancata netta vittoria dei repubblicani alle elezioni di metà mandato della scorsa settimana.
Il partito è comunque sul punto di mantenere il potere alla Camera dei Rappresentanti, ma con un margine sottilissimo. Nel frattempo, i Democratici hanno mantenuto il controllo del Senato e potrebbero addirittura rafforzare la loro maggioranza dopo il ballottaggio di dicembre in Georgia.
I risultati della scorsa settimana sono stati decisamente contrastanti per i candidati al Congresso sostenuti da Trump. I suoi protetti, in Stati chiave come Pennsylvania, Arizona e Michigan, sono stati sconfitti dopo aver fatto eco alle sue cospirazioni elettorali. Questo fattore ha quindi gettato molti dubbi sull’effettiva leadership di Trump, con il partito che ora valuta seriamente altri candidati per le prossime presidenziali.

Trump dovrà guardarsi le spalle

La dichiarazione insolitamente anticipata di Trump per l’elezione del 5 novembre 2024 viene vista come una tattica per guadagnare terreno sui potenziali rivali per la nomination alla Casa Bianca dei Repubblicani.
Sebbene Trump sia il primo a entrare in gara e sia ancora considerato il leader, si prevede che dovrà affrontare degli sfidanti agguerriti. Tra i più insidiosi potrebbero esserci il suo ex vicepresidente Mike Pence e l’astro nascente della Florida, il 44enne Ron DeSantis.
Un altro duro colpo subito recentemente dal tycoon è arrivato da uno dei suoi ormai ex sostenitori: il magnate dei media Rupert Murdoch. L’imprenditore fondatore di Fox, un personaggio chiave nelle passate elezioni vinte da Trump nel 2016, ha dichiarato che sosterrà il giovane DeSantis per la prossima corsa presidenziale, voltando le spalle a Trump.

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