Nella nota diffusa inoltre, la Bns spiega che il risultato avuto da gennaio al 31 marzo è dovuto all’andamento dei mercati dell’oro, dei cambi e dei capitali.
Trimestrale in rosso per la Banca nazionale svizzera (Bns). Dal comunicato diffuso oggi emerge una perdita da 32,8 miliardi di franchi nei primi tre mesi del 2022. Si riscontra in modo particolare una flessione sulle posizioni in valuta estera di 36,8 miliardi di franchi, mentre sulle disponibilità in oro una plusvalenza di 4,2 miliardi di franchi. L’utile sulle posizioni in franchi si è attestato a 10,6 milioni di franchi.
Nella nota diffusa inoltre, la Bns spiega che il risultato avuto da gennaio al 31 marzo è dovuto prevalentemente all’andamento dei mercati dell’oro, dei cambi e dei capitali. Questo spiega le forti oscillazioni che rendono difficile al momento trarre conclusioni sul risultato d’esercizio.
Valuta estera
Per quanto riguarda le posizioni in valuta estera, i proventi per interessi e i dividendi sono ammontati rispettivamente a 1,6 e a 0,8 miliardi di franchi. È stata registrata una minusvalenza sia su titoli e strumenti di debito, pari a 25,1 miliardi di franchi, sia su titoli e strumenti di capitale, pari a 10,7 miliardi di franchi. Le perdite di cambio si sono attestate complessivamente a 3,4 miliardi di franchi.
Mercato dell’oro
Sulle disponibilità in oro, a fronte di una quantità invariata, è risultata una plusvalenza di 4,2 miliardi di franchi. A fine marzo 2022 il prezzo di un chilogrammo di oro era pari a 57’550 franchi (fine 2021: 53’548 franchi).
Utile sulle posizioni in franchi
Agli interessi negativi applicati agli averi in conto giro si sono contrapposte in particolare minusvalenze su titoli e strumenti di debito.
Accantonamenti per le riserve monetarie
Per quanto riguarda questo settore, è stata registrata una perdita di 32,8 miliardi di franchi, prima dell’attribuzione agli accantonamenti per le riserve monetarie. La Bns spiega che secondo una normativa interna, l’istituto deve costituire accantonamenti che gli consentano di mantenere le riserve monetarie al livello richiesto dalla politica monetaria. E puntualizza che l’attribuzione agli accantonamenti per l’esercizio in corso sarà definita a fine anno.
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