Il comune più povero d’Italia è Cavargna e si trova a pochi passi dalla Svizzera. Il sindaco Rumi: «Siamo quasi tutti frontalieri»

Chiara De Carli

17/05/2023

17/05/2023 - 16:03

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Attaccato al comprensorio di Lugano, la Val Cavargna con i suoi comuni è una delle zone più povere d’Italia. Ecco perché.

Il comune più povero d'Italia è Cavargna e si trova a pochi passi dalla Svizzera. Il sindaco Rumi: «Siamo quasi tutti frontalieri»

È il comune più povero d’Italia o per lo meno così lo ha classificato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato i dati forniti dal Ministero italiano dell’Economia e delle Finanze, sulla dichiarazione dei redditi nel 2021.
Si tratta del piccolo paese di Cavargna, in provincia di Como: i suoi cittadini hanno un reddito medio 6’314 euro annuo, stando a quanto dichiarato dai 94 contribuenti residenti nel comune.

Qual è il paese più povero d’Italia?

«Quasi tutti lavoriamo in Svizzera - ci spiega il sindaco Ermanno Rumi -. Dietro a Cavargna c’è Lugano ed essendo così vicina è più semplice per noi andare a lavorare oltre confine».
Il piccolo paese è infatti situato a 1071 metri di altitudine nella omonima valle, a nord di Porlezza, la Val Cavargna. E da Lugano la si può raggiungere direttamente dalla Val Colla a piedi, ma anche in bicicletta, attraversando il passo San Lucio.
Complessivamente il paese conta 190 abitanti, «di questi la maggior parte lavora - come detto - in Svizzera. Abbiamo delle aziende agricole, per lo più unipersonali, con redditi molto bassi. Altri sono pensionati», precisa il sindaco.
Rumi spiega poi le intenzioni dell’amministrazione comunale per rilanciare il paesino incastonato tra i monti: «Ci siamo insediati a ottobre dello scorso anno e stiamo cercando di rendere Cavargna più attrattiva dal punto di vista turistico. Tra i progetti, anche la realizzazione di una comunità energetica, per migliorare le condizioni economiche del paese».
Sottolinea infatti che il comune è «davvero piccolo» e in quanto tale è chiamato a confrontarsi con problemi economici. Le risorse su cui far forza, poi, sono scarse. «Posso contare solamente su un’impiegata e un operaio», tanto è relegato alla buona volontà delle persone. «Si fa fatica, veramente fatica», conclude.

Bassi redditi al confine con la Svizzera, effetto frontalierato

Non solo Cavargna, ma anche il circondario è finito in fondo alla lista stilata dalla Cgia di Mestre. San Nazzaro Val Cavargna è quintultimo con 151 dichiaranti e 8’809 euro di reddito medio all’anno. Una posizione più su, Val Rezzo con 9’648 di reddito dichiarato da 69 persone. Più in alto, sempre tra le ultime posizioni, anche San Bartolomeo Val Cavargna dove però il reddito delle 450 persone sale leggermente a 10’696 euro.
In fondo alla classifica, anche dei paesi piemontesi, appartenenti alla fascia di confine. Gurro, terzultimo, con 139 dichiaranti e un reddito medio di 8’149 euro. Immediatamente sopra la vicina Valle Cannobina con 311 dichiaranti e 8’434 euro di reddito.

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