E’ ufficiale Meta lascia a casa 11mila dipendenti: è il primo grande taglio nella storia della compagnia

Matteo Casari

9 Novembre 2022 - 15:55

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La società madre di Facebook ha annunciato oggi un maxi licenziamento, che ridurrà il personale del 13%.

E' ufficiale Meta lascia a casa 11mila dipendenti: è il primo grande taglio nella storia della compagnia

Meta, la società proprietaria di Facebook, ha deciso di licenziare più di 11.000 dipendenti nel primo grande taglio di posti di lavoro della sua storia. Si tratta di circa il 13% della forza lavoro, come ha annunciato mercoledì il leader dell’azienda Mark Zuckerberg. Meta si trova in una situazione difficile: mentre il suo core business della pubblicità online produce meno entrate, l’azienda sta spendendo miliardi per la visione di Zuckerberg del mondo virtuale del metaverso.

Il crollo in borsa

Il mercato azionario ha reso evidente la scarsa considerazione che gli investitori hanno del titolo dell’azienda, visto il crollo vertiginoso in borsa dopo gli ultimi dati trimestrali. Ora le misure di riduzione dei costi già annunciate sono seguite da tagli di posti di lavoro. Una decisione drastica ma che sta già portando i suoi frutti, dato che il prezzo per azione è aumentato di circa il 4% nel corso delle contrattazioni pre-mercato.
Zuckerberg ha ammesso di aver sovrastimato il boom online all’inizio della pandemia, il che lo ha portato ad aumentare gli investimenti, col senno di poi troppo frettolosamente. Ora il business di internet è tornato alle tendenze pre-pandemia, e con l’aggiunta dell’indebolimento dell’economia e l’aumento della concorrenza i ricavi sono calati a picco. Il capo e fondatore della compagnia si assume la responsabilità delle decisioni e delle loro conseguenze: «È un momento triste», ha scritto Zuckerberg.

Gli investimenti nel metaverso ripagheranno?

Se il Metaverso, col tempo, si affermerà come la prossima piattaforma informatica numero uno è una questione più che mai aperta. Tuttavia, i costi per realizzare questa visione hanno un peso. Solo nell’ultimo trimestre, la divisione Reality Labs, che sta lavorando in prima linea alla realizzazione del metaverso, ha registrato una perdita operativa di quasi 3,7 miliardi di dollari. Dall’inizio dell’anno si è accumulato un deficit di 9,4 miliardi di dollari, su un fatturato di 1,4 miliardi di dollari nella divisione.
Nelle casse della compagnia rimangono quindi sempre meno soldi. Le meta-app come Facebook e Instagram hanno registrato un utile operativo di 32 miliardi di dollari negli ultimi nove mesi - un anno prima era di 41 miliardi. All’epoca, il gruppo spendeva poco meno del 17% rispetto al profitto operativo per il metaverso, quest’anno invece i costi hanno sfiorato il 30%. Durante la presentazione dei dati, Zuckerberg aveva comunque preventivato che le perdite dei Reality Labs sarebbero in ogni caso cresciute in modo significativo in questo e nel prossimo anno.

11mila dipendenti licenziati

Ora il fondatore di Facebook è stato costretto a considerare il taglio dei posti di lavoro come ultima risorsa. In precedenza, i costi erano stati compressi altrove, ad esempio riducendo gli spazi degli uffici. Il blocco delle assunzioni sarà esteso fino alla fine del primo trimestre del 2023.
Ben 11mila dipendenti dovranno lasciare la loro scrivania, come annunciato oggi dalla multinazionale di Menlo Park. I tagli ai posti di lavoro riguarderanno sia il lucroso settore delle app che i laboratori per la realtà virtuale, come sottolineato da Zuckerberg. Allo stesso tempo, il giovane miliardario ha ribadito la convinzione che il futuro si stia sviluppando proprio a Meta: «Credo che oggi siamo profondamente sottovalutati come azienda. Qui da noi si sta svolgendo un lavoro storicamente importante».
I tagli ai posti di lavoro di Meta seguono di pochi giorni quelli di Twitter, dove circa la metà dei circa 7.500 dipendenti ha dovuto lasciare il posto con l’arrivo del nuovo capo Elon Musk.

Big tech sempre più in crisi

Con questo annuncio, Meta si è aggiunta alla lista delle grandi aziende della Silicon Valley, tra cui Microsoft Corp, Twitter e Snap che hanno annunciato recentemente tagli di posti di lavoro a causa dell’aumento dei tassi di interesse, dell’inflazione e della crisi energetica europea, che hanno causato un rallentamento dell’economia globale.
Un altro fattore avverso, che sta giocando un ruolo pesante sulle finanze dell’aziende big tech sono le difficoltà del mercato pubblicitario online, che viene colpito da fattori quali l’aggiornamento della privacy di Apple per il 2021 e i timori di un’imminente recessione. Queste preoccupazioni hanno indotto le aziende a ridurre in modo sostanzioso le campagne di marketing e pubblicitarie, ovvero i principali flussi di entrate per queste compagnie.

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