Materie prime: nichel, palladio e oro. La corsa dei prezzi è inarrestabile. Ecco perché

Redazione

08/03/2022

08/03/2022 - 13:41

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Il nichel, metallo utilizzato nelle batterie in acciaio inossidabile e agli ioni di litio, è aumentato del 90% a $ 55.000 a tonnellata, il valore più alto nei 35 anni di storia del contratto.

Materie prime: nichel, palladio e oro. La corsa dei prezzi è inarrestabile. Ecco perché

La guerra in Ucraina ha scatenato i prezzi delle materie prime.
Da una parte premono le sanzioni occidentali alla Russia, dall’altra incidono le difficoltà logistiche che hanno bloccato il flusso naturale di cereali e metalli da quel Paese.

Nichel alle stelle

Come riporta oggi il quotidiano economico money.it la quotazione del nichel è salita a livelli record al London Metal Exchange. Il metallo utilizzato nelle batterie in acciaio inossidabile e agli ioni di litio è aumentato del 90% a $ 55.000 a tonnellata, il valore più alto nei 35 anni di storia del contratto.
Il più grande produttore di nichel di alta qualità per l’industria automobilistica è la Russia e i timori che le forniture possano essere interrotte dalla guerra hanno fatto sì che i prezzi iniziassero a salire nell’ultima settimana.
In questa corsa al rialzo, il nichel è in buona compagnia. Il palladio ha raggiunto un livello record e anche l’oro ha superato stabilmente i $ 2.000 l’oncia grazie al suo ruolo storico di bene rifugio. Intanto, petrolio e grano viaggiano ai massimi rilevati negli ultimi 14 anni.

Le reazioni dei mercati

Mentre gli Stati Uniti valutano un potenziale divieto alle importazioni russe di petrolio, i trader si chiedono se i consumatori industriali sapranno rinunciare alle materie prime russe, anche in assenza di divieti diretti agli acquisti.

E nel frattempo il gas...

Le principali vie di importazione del gas verso i Paesi dell’Unione passano dalla Russia. L’Europa ha parlato settimane fa con Stati Uniti, Qatar, Egitto, Azerbaigian, Nigeria e Corea del Sud in merito all’aumento delle consegne di gas e gas naturale liquefatto (GNL). Le importazioni europee di GNL hanno raggiunto il record di circa 11 miliardi di metri cubi a gennaio, con poco meno della metà proveniente dagli Stati Uniti.
Questo sembra essere il preludio alla strategia futura dell’UE per la fornitura di gas, orientata verso una minor dipendenza dalla Russia e aperta a diverse opzioni di mercato.
Dal canto suo la Svizzera ha già iniziato a fare scorta di gas, mettendo al sicuro le riserve necessarie fino al prossimo anno. Una strategia prudente, a tutela dei cittadini e del settore produttivo.

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