Lotta all’inflazione, necessario un aumento degli stipendi di almeno il 4% per il 2023

Matteo Casari

28 Luglio 2022 - 10:52

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La perdita del potere d’acquista della popolazione e l’aumento del costo della vita stanno spaventando sempre di più. In continuo aumento le richieste di adeguamento dei salari da parte di sindacati e lavoratori

Lotta all'inflazione, necessario un aumento degli stipendi di almeno il 4% per il 2023

La guerra in Ucraina e la crisi energetica, insieme agli effetti a lungo termine della pandemia, hanno contribuito a creare uno scenario economico incerto, l’aumento dell’inflazione e del prezzo dei beni di consumo sta facendo allarmare i cittadini. Le richieste alle aziende e alla Confederazione sono ormai all’ordine del giorno, si continuano a cercare soluzioni che proteggano il potere d’acquisto dei lavoratori.

Le richieste dei lavoratori

Le più recenti proteste arrivano nella giornata di oggi, dove con un comunicato ufficiale, la Società degli impiegati del commercio Svizzera e Impiegati Svizzeri chiedono un adatto adeguamento degli stipendi. In primo piano viene messa ancora una volta la necessità dei lavoratori di mantenere il proprio potere d’acquisto e un tenore di vita gestibile. Per questa ragione, le due società hanno chiesto una compensazione del rincaro fino al 4% entro l’anno prossimo.

Gli aumenti sono sostenibili

Le società che rappresentano gli impiegati svizzeri fanno leva sul fatto che la strada verso gli aumenti salariali è realmente giustificabile e percorribile, poiché la situazione economica della maggior parte delle aziende svizzere rimane in trend positivo: «Le maggiori imprese svizzere godono di buona salute finanziaria. A testimoniarlo è la loro distribuzione degli utili», afferma Michel Lang, responsabile del partenariato sociale presso la Società degli impiegati del commercio Svizzera. «Pertanto, gli aumenti salariali reclamati non sono solo giustificabili, ma anche più che sostenibili».

L’adeguamento accontenterebbe tutti

A detta del comunicato, degli stipendi più adeguati gioverebbero a tutte le parti in causa. In un mondo del lavoro nel quale si sta verificando sempre di più uno spostamento di potere verso i dipendenti, tassi di disoccupazione ridotti e un’elevata propensione a cambiare occupazione per le proprie ambizioni, le compagnie rischiano di perdere le loro risorse più importanti: «Dopotutto, quei datori di lavoro che sbagliano a fissare gli stipendi per il 2023 mettono a rischio il capitale più importante che hanno, ovvero i loro dipendenti», dichiara Stefan Studer, direttore di Impiegati Svizzeri.

Contro gli stipendi bassi e a favore della formazione

La priorità su cui, secondo i sindacati, è necessario far leva maggiormente è aiutare prima chi gode di uno stipendio più basso, ovvero coloro che stanno risentendo di più di questa crisi. Infine, un ultimo punto da non trascurare sarebbe la richiesta nell’investire di più su nuove attività formative per i dipendenti, facendogli acquisire nuove competenze per poi dar loro più responsabilità.

La Svizzera guida la lotta all’inflazione

Nel quadro generale del crescente numero di impiegati che richiedono l’adeguamento dei salari, la Svizzera è comunque uno degli stati in cui questo processo si trova nelle fasi più avanzate. Zurich e Swisscom hanno già cominciato la procedura, con l’aggiunta nella giornata di ieri di EasyJet Svizzera, mentre entro fine estate dovrebbero adeguarsi anche Migros e Coop.

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