Test Covid-19 a chi viaggia dalla Cina. La IATA: «misure inutili e dannose per il settore»

Matteo Casari

5 Gennaio 2023 - 11:11

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L’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo critica le nuove norme introdotte dai governi. Queste sarebbero poco efficaci e dannose per l’economia dell’aviazione.

Test Covid-19 a chi viaggia dalla Cina. La IATA: «misure inutili e dannose per il settore»

L’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) ha criticato diversi Paesi per aver richiesto il test Covid negativo ai passeggeri in arrivo dalla Cina. Viene giudicata inappropriata la reintroduzione di misure sanitarie che in passato si sono rivelate inefficaci, portando il solo rischio di perdite economiche.

La IATA non ci sta

«È molto deludente vedere reintrodotte di riflesso misure che si sono dimostrate inefficaci negli ultimi tre anni», ha dichiarato mercoledì il direttore generale della IATA Willie Walsh presso la sede di Ginevra.
La IATA rappresenta circa 300 compagnie, ovvero l’83% del traffico aereo totale. Sostiene molte aree di attività dell’aviazione e contribuisce a formulare la politica del settore.
L’associazione ha voluto comunicare tutto il proprio disappunto per le nuove misure che i governi stanno prendendo nei confronti dei viaggiatori in arrivo dalla Cina. La IATA giudica queste restrizioni inutili e inappropriate, cercando di difendere i diritti e gli interessi di compagnie aeree e passeggeri.

«Le misure Covid sono scientificamente inefficaci»

«Abbiamo gli strumenti per affrontare il Covid-19 senza ricorrere a misure inefficaci», ha detto Walsh. La IATA fa leva su certi studi scientifici, secondo i quali tali misure potrebbero al massimo ritardare di qualche giorno la diffusione delle varianti di coronavirus, mentre al contempo danneggiano l’economia e distruggono posti di lavoro. «Ecco perché i governi dovrebbero ascoltare i consigli degli esperti, tra cui l’OMS, che sconsigliano le restrizioni ai viaggi. I governi devono basare le loro decisioni su "fatti scientifici" piuttosto che su "politica scientifica”».
Effettivamente, le ricerche condotte in occasione dell’arrivo della variante Omicron hanno concluso che l’imposizione di barriere ai viaggi non ha fatto alcuna differenza sulla diffusione delle infezioni. «Se una nuova variante emergesse in qualsiasi parte del mondo, ci si aspetterebbe la stessa situazione».

Regole inutili a discapito dell’economia

La Cina sta vivendo una forte ondata di coronavirus da dicembre, in seguito alla revoca delle misure restrittive, dei test di massa e della quarantena obbligatoria. Alcuni Paesi richiedono ora un test negativo prima della partenza, mentre altri testano i viaggiatori provenienti dalla Cina all’arrivo. Gli Stati dell’UE stanno ancora discutendo una strategia comune.
«Diversi Paesi stanno introducendo il test COVID-19 e altre restrizioni per i viaggiatori provenienti dalla Cina, anche se il virus circola già ampiamente all’interno dei loro confini» prosegue Walsh. «Sebbene la Cina abbia notevolmente alleggerito le misure alle frontiere, esorto il governo a eliminare la necessità di effettuare il test COVID-19 prima della partenza per coloro che si recano in Cina».

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