Crisi energetica, entro febbraio la Francia riattiva le centrali nucleari spente

Redazione

05/09/2022

05/09/2022 - 10:13

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Elisabeth Borne, primo ministro della Francia, ha annunciato che il Paese deve prepararsi al razionamento dell’elettricità alle imprese a partire da ottobre.

Crisi energetica, entro febbraio la Francia riattiva le centrali nucleari spente

La Francia cerca nuove soluzioni per contenere i disagi scaturiti dalla crisi di energia prevista per i prossimi mesi. Agnès Pannier-Runacher, ministro per la transizione energetica, ha confermato l’impegno di EDF - Électricité de France, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia - a riattivare gran parte delle centrali nucleari spente, entro febbraio 2023.
Ad oggi su 56 reattori presenti in Francia, 32 sono inattivi per degrado corrosivo o necessità di manutenzione. La società EDF si è assunta l’impegno a riavviare tutti gli impianti nel corso dell’inverno. Una sfida considerevole vista la mole di lavoro prevista e sulla quale il Governo ha annunciato di vigilare affinché l’impegno venga rispettato.

Impianti da sistemare

L’intervento sulla corrosione dei materiali rilevata in molte centrali costituisce un elemento cruciale per il ripristino produttivo delle centrali nucleari francesi. La maggior parte delle centrali francesi hanno uno o più reattori spenti. Dei 32 inattivi, EDF conta comunque di metterne in produzione 27 entro la fine dell’anno. I successivi saranno riaccesi tra gennaio e la fine di febbraio.

Preoccupazione generale

Non mancano i dubbi circa la possibilità di riuscire a completare questa attività entro i tempi previsti. La scelta del Governo francese di rimettere in produzione i siti nucleari permetterebbe di evitare la riattivazioni delle centrali a carbone, causa di un maggior inquinamento. Per la Francia la corsa contro il tempo è dunque iniziata: l’obiettivo è scongiurare il pericolo interruzioni di energia durante la stagione fredda.
A fine agosto Elisabeth Borne, primo ministro della Francia dal 16 maggio, davanti all’associazione che riunisce gli esponenti del produttivo nazionale, ha annunciato che il Paese deve comunque prepararsi al razionamento dell’elettricità alle imprese a partire da ottobre.

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