L’energia elettrica dipende dall’estero? Non è un affare di Stato (per adesso)

Sara Bracchetti

23 Agosto 2023 - 14:48

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Il Consiglio federale ha deciso che non adotterà misure per incentivare il ricorso a strumenti - come i pannelli solari - che consentano alla Svizzera di essere più autonoma.

L'energia elettrica dipende dall'estero? Non è un affare di Stato (per adesso)

La dipendenza da energie provenienti dall’estero, che in questi mesi ha messo in difficoltà aziende e famiglie a causa, fra l’altro, della guerra in Ucraina? Non è un affare di Stato. Almeno, di primo acchito, questa pare essere l’idea della Confederazione elvetica, che questa mattina, dopo ampia discussione, ha stabilito di non adottare misure di promozione che potrebbero aiutare il Paese a rendersi autonomo nei consumi di elettricità.

Una scelta esclusiva di aziende e privati

Pannelli solari, per esempio, resteranno dunque a carico totale di chi li voglia installare, per ragioni economiche o etiche che siano. Il Consiglio federale non ha ritenuto sia ancora il caso di incentivarli e, esaminando le possibili basi legali per misure di sostegno finalizzate a ridurre la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di beni per la produzione di elettricità, ha optato per un ulteriore temporeggiamento.

Una presa di distanze dall’Europa

Una decisione in un certo senso in controtendenza con l’Europa, che, dinnanzi ai dati dell’Inflation Reduction Act negli Usa e ai suoi 369 miliardi di dollari da destinare a investimenti nella protezione del clima, ha definito di recente il Green Deal Industrial Plan, volto a migliorare la disponibilità di lavoratori qualificati, snellire la normativa per il potenziamento delle energie rinnovabili e rafforzare le catene di creazione di valore. Non solo: l’Ue ha allentato le regole sugli aiuti di Stato, così da agevolare la concessione di sovvenzioni per la produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore e simili.

Decisione rimandata (forse) al 2024

La Svizzera attende invece il 2024, quando verrà presentato il Lagebericht zur Schweizer Volkswirtschaft: rapporto sullo stato dell’economia che prenderà in considerazione gli effetti dei programmi internazionali di sostegno alla politica industriale e identificherà le possibili opzioni di intervento. Solo in quel momento si dirà sul serio se è il caso di intervenire oppure, come oggi, di lasciare perdere. Nel frattempo, non resta che mostrarsi morigerati, come finora è del resto avvenuto.

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