Né uomini, né donne: Confederazione al lavoro per concedere più diritti agli LGBTI

Sara Bracchetti

25 Gennaio 2023 - 17:20

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Da gennaio 2024 sarà operativo un ufficio ad hoc che si occuperà in maniera esclusiva di tutte le problematiche, al fine di raggiungere una vera uguaglianza giuridica.

Né uomini, né donne: Confederazione al lavoro per concedere più diritti agli LGBTI

Non solo parità fra uomo e donna: c’è da dedicare attenzione anche a chi non si riconosce in nessuna delle due definizioni. Persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali: in sintesi, LGBTI. Sono loro il prossimo obiettivo dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo, che nel 2024 riceverà mandato per occuparsi dei loro diritti e creerà, allo scopo, due nuovi posti di lavoro.

Svizzera attenta, ma non abbastanza

Un paio di impiegati concentrati sulle problematiche LGBTI e sulla necessità di concedere loro uguaglianza giuridica, attualmente non ancora piena. La Svizzera è forse più avanti che altrove, grazie alla decisione di estendere la norma penale contro la discriminazione razziale, alle semplificazioni procedurali introdotte per la modifica del sesso nel registro dello stato civile e all’introduzione del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Molto, però, resta ancora da fare e quotidianamente vengono segnalate mancanze e svantaggi che le persone LGBTI si ritrovano, a proprio dire, costrette a subire, perfino in un Paese come il nostro che combatte contro le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Nuova unità operativa nell’Ufu

Da qui la decisione di dedicare alla questione un’intera unità organizzativa all’interno dell’amministrazione federale. Si occuperà in modo esclusivo di tutte le problematiche finora riscontrate e trattate da uffici non specificamente competenti, come già l’Ufficio federale di giustizia o dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Fra un anno, la palla passerà invece all’Ufu, che già si occupa di eliminare qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta, sia pur concentrandosi ulla promozione dell’uguaglianza di genere nella vita lavorativa e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Piano d’azione contro l’odio LGBTQ

Nel suo nuovo ruolo, l’Ufu curerà inoltre i contatti con i Cantoni e i Comuni già attivi in quest’ambito e promuoverà il dialogo con organizzazioni specializzate e non governative. Dovrà inoltre elaborare un piano d’azione contro i crimini di odio anti-LGBTQ.

Iscriviti alla newsletter