Il 2022 sarà l’anno della ripresa economica: parola di Credit Suisse

Mario Morandi

24/11/2021

24/11/2021 - 12:28

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Ecco cosa si aspetta l’istituto di credito svizzero dalle principali economie e valute nell’anno 2022.

Il 2022 sarà l'anno della ripresa economica: parola di Credit Suisse

Il futuro porterà un po’ di serenità agli investitori internazionali. Secondo il parere degli esperti di Credit Suisse (Investment Outlook 2022), la crescita economica globale sembra destinata a rimanere solida nel 2022. Il contesto favorevole riguarderà in particolare i rendimenti azionari.

Economia e investimenti: si va verso la ripresa

Nel 2022 dovrebbe proseguire la ripresa: queste le previsioni di Credit Suisse Investment Outlook 2022, che ipotizzano una crescita dell’economia globale del 4,3%.
Nonostante molte banche centrali abbiano iniziato il ritiro degli incentivi stanziati per fronteggiare la crisi pandemica, i tassi di interesse rimarranno con tutta probabilità pari o prossimi allo zero, nelle principali economie sviluppate.
I rendimenti azionari dovrebbero rimanere interessanti, anche se inferiori rispetto al 2021.

2022 andamento stabile dell’economia

La stabilità dell’economia futura dipenderà dal traino di una domanda solida e dal rinnovato sostegno delle politiche fiscali. L’economia sarà anche sostenuta da un progressivo allentamento delle misure restrittive causate dalla pandemia. Secondo le previsioni Credit Suisse, le azioni saranno caratterizzate da rendimenti interessanti, sostenuti dagli utili. Il 2022 sarà l’anno del ritorno alla normalità, che segnerà l’inizio di una grande transizione verso la sostenibilità per i consumatori, per le imprese, e ancora per i governi e i parlamenti.

Secondo Michael Strobaek - Global Chief Investment Officer di Credit Suisse, "Visti i modesti rendimenti attesi per il reddito fisso, gli investitori dovrebbero valutare strategie che seguono modelli non tradizionali per diversificare la loro gamma di opportunità. Alla luce del peggioramento della crisi climatica, l’attenzione della politica alla questione del clima è destinata ad aumentare. Si tratta di uno sviluppo del quale gli investitori devono tenere conto nelle loro decisioni di investimento".
Nannette Hechler-Fayd’herbe - Chief Investment Officer International Wealth Management e Global Head of Economics & Research di Credit Suisse - ha dichiarato: "La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l’importanza degli investimenti tematici, che possono aiutare a cogliere le tendenze di lungo periodo che stanno innescando il cambiamento".

Il futuro delle principali economie e valute internazionali

Per gli USA gli esperti Credit Suisse prevedono una crescita reale del Pil del 3,8%. Tuttavia, l’arresto della ripresa dei servizi e i problemi legati alle catene di approvvigionamento dovrebbero ostacolare in parte la ripresa post-covid. Dopo l’impennata registrata quest’anno, l’inflazione sarebbe destinata a rallentare al 3,9%. L’indagine dell’istituto di credito precisa inoltre che il dollaro dovrebbe beneficiare di un vantaggio di tassi rispetto alle valute di altri mercati sviluppati, dal momento che la Fed è pronta a ritirare gli incentivi stanziati per la pandemia.

Anche l’Eurozona dovrebbe crescere (4,2% secondo gli esperti di Credit Suisse): l’economia è infatti destinata a superare i problemi legati alle catene di approvvigionamento che hanno determinato la salita dell’inflazione. Per inizio 2022 è prevista una partenza lenta dell’euro, indebolito sul dollaro: in seguito ci sarà una stabilizzazione e un recupero nel prosieguo dell’anno, grazie agli interventi di politica monetaria della BCE.

L’economia nazionale svizzera dovrebbe essere segnata da una crescita solida. Il calo del tasso di disoccupazione porterà probabilmente a un sostegno della spesa per i consumi. La crescita del Pil svizzero è stimata in 2,5 punti percentuali. Il franco non dovrebbe subire un apprezzamento significativo rispetto all’euro.

Dopo una grande ripartenza, la Cina ha poi subito un netto rallentamento, causato da problemi del settore immobiliare, di ordine normativo e legati alle riforme politiche. Questo scenario dovrebbe estendersi anche al 2022, con un potenziale impatto sulla crescita. L’economia cinese sarebbe comunque destinata a crescere il prossimo anno di 6,1 punti percentuali. Il CNY dovrebbe rimanere stabile, o al limite subire una lieve flessione nella prima metà del prossimo anno.

Veniamo infine al Giappone: l’economia del Sol Levante dovrebbe crescere dell’1,7%: è infatti probabile che il nuovo governo fornirà ulteriori stimoli, a sostegno della ripresa. Previsto un deprezzamento del JPY, rispetto al dollaro.

Prospettive per le principali classi di investimento

I rendimenti previsti per le azioni nel 2022 saranno a una cifra: sicuramente più contenuti di quelli dell’anno in corso. Si prevedono invece rendite negative sui titoli di Stato, mentre l’andamento della domanda di materie prime dovrebbe essere favorevole, considerando la crescita superiore alla media della produzione industriale.

Il prezzo del carbone rimarrà anche per il 2022 un tema centrale: la normalizzazione dei mercati potrebbe invece rendere l’oro più vulnerabile.

Gli investimenti sugli immobili rimarranno infine favorevoli, grazie ai tassi bassi e alla ripresa economica.

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