Berna, al nazionale la prima giornata di dibattito sul preventivo 2023. Ecco come è andata

Chiara De Carli

29/11/2022

29/11/2022 - 16:12

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Le discussioni procederanno fino a giovedì.

Berna, al nazionale la prima giornata di dibattito sul preventivo 2023. Ecco come è andata

Si è conclusa martedì la prima giornata del lungo dibattito riguardo il preventivo 2023 al Consiglio nazionale. La questione sarà affrontata dalla Camera del popolo fino a giovedì. Mentre lunedì prossimo, il Consiglio degli Stati si pronuncerà sul budget della Confederazione.
Il confronto tra i rappresentanti politici è stato acceso nella prima parte della mattinata, soprattutto a causa delle fosche prospettive per il 2024.

Preventivo 2023

Sulle casse dello Stato pensano soprattutto pandemia e piano di salvataggio per il settore dell’energia elettrica, tanto che il Governo stima un deficit pari a 4,8 miliardi di franchi per l’anno prossimo. A fronte di entrate per 81,3 miliardi e uscite per 86,2 miliardi.
Tra le diverse misure deliberate dal Consiglio federale, i 4 miliardi destinati alla Axpo Holding SA (a cui potrà fare ricorso anche nel 2023), iscritto nel bilancio straordinario e 2,1 miliardi di franchi per la guerra in Ucraina. Ci sono poi i 325 milioni destinati ai progetti dei ricercatori per il programma Orizzonte Europa. Le due commissioni delle finanze delle Camere hanno deciso di destinare 35 milioni previsti inizialmente per tale programma a Innosuisse.
Le spese relative al coronavirus saranno inserite nel bilancio ordinario. Per il 2023 si stima una spesa pari a 180 milioni per i test (-1,4 miliardi rispetto al 2022) e 230 milioni per i vaccini, ovvero 320 milioni in meno rispetto al 2022. Saranno poi risparmiati altri 230 milioni di franchi, non rinnovando il sostegno stanziato durante la pandemia alla cultura e allo sport.

Cosa ha deciso il nazionale

Nella seduta odierna, il nazionale ha lasciato invariato il budget proposto dal Consiglio federale, dopo l’esame dettagliato del primo blocco relativo alla migrazione alle relazioni con l’estero. La Camera ha approvato due bonifici per un totale da 85 milioni di franchi, nell’ambito dell’esclusione della Svizzera dal fondo Orizzonte Europa, da destinare ai ricercatori svizzeri. Si è espresso poi a favore di atri 360 mila franchi per il miglioramento della situazione etica nello sport e ha messo a disposizione 650 mila franchi per i Mondiali di staffetta 2024 a Losanna.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, per il preventivo 2023, sinistra e verdi liberali chiedevano di aggiungere altri 60 milioni per la ricostruzione del Paese e 30 milioni in più per la cooperazione economica allo sviluppo. Verdi, socialisti e Pvl, un’aggiunta di 24 milioni di franchi già al budget 2022, ma il nazionale ha respinto le richieste.
La maggioranza del plenum ha anche respinto la proposta di un ulteriore supplemento di 50 milioni nel settore della sicurezza alimentare, avanzata da Christine Badertscher (Verd/Be) e la mozione di altri 50 milioni in favore del Fondo per il clima dell’Onu.
Ueli Maurer, che difende per l’ultima volta il preventivo davanti alle Camere, ha ricordato che per l’aiuto internazionale i mezzi già previsti corrispondono esattamente al credito sull’arco di quattro anni approvato dal Parlamento.
L’Udc, dal canto suo, ha proposto di tagliare di 10 milioni il contributo svizzero in favore di alcuni Stati membri dell’Ue, oltre a ridurre di 81 milioni le misure di integrazione per gli stranieri. Proposte che anche in questo caso non hanno fatto breccia tra i parlamentari.

Prospettive cupe, discussioni accese

I toni sono risultati più accesi su questioni a medio termine.
«C’è un urgente bisogno di aggiustare il tiro», ha ripetuto Anna Giacometti (FDP/GR), portavoce della Commissione Finanze del Consiglio nazionale (FK-N), alla stregua del ministro delle finanze Ueli Maurer. «Dal 2024 i requisiti del freno all’indebitamento non saranno soddisfatti». Per la portavoce, infine, l’aumento delle tasse non sarebbe un’opzione, perché richiederebbe un emendamento costituzionale.
A destra della Camera, i toni sono stati più drastici. Lars Guggisberg (Udc/Be) ha affermato che vanno definite delle priorità. Per evitare uno scontro diretto con la realtà, è necessario frenare la spesa della cooperazione internazionale o per il personale federale. Attualmente, ha dichiarato, il Parlamento si comporta «come in un negozio self-service».
Per il Plr interviene Alex Farinelli (Ti) paragonando il bilancio federale all’affondamento del Titanic: «Le finanze federali si stanno muovendo in una direzione allarmante e minacciano di scontrarsi con un iceberg di cui vediamo solo la punta». «O troviamo una grande miniera di diamanti – ha detto Farinelli - o dobbiamo risparmiare».
Dal centro, Heinz Siegenthaler (Be) ha analizzato la situazione in maniera più moderata, evidenziando come la crescita delle entrate avuta nelle precedenti annate ha indotto il parlamento ad approvare spese aggiuntive. Con il rallentamento del gettito fiscale, la via è sostanzialmente già tracciata.

La sinistra punta chiede più investimenti

La sinistra ha una visione più sobria. Secondo la portavoce del gruppo parlamentare del Ps, Sarah Wyss (Bs), gli oneri aggiuntivi dal 2024 «non sono particolarmente preoccupanti», poiché -paragonando con la situazione internazionale - il rapporto debito/pil è ancora sotto controllo.
Il portavoce dei Verdi, Gerhard Andrey (FR), ha sottolineato come la pandemia abbia mostrato quanto siano importanti gli investimenti.
Lo strumento del freno all’indebitamento è stato ampiamente criticato dal portavoce del gruppo parlamentare Pvl, Roland Fischer (Lu), poiché anziché consentire i debiti solo in situazione straordinarie, dovrebbero essere concepiti in rapporto alla crescita. Per Fischer «le finanze federali sono ancora in equilibrio» e parte del debito sarà ridotto dalla crescita economica.

Discussioni fino a giovedì

Da tradizione, il dibattito sul preventivo, sarà al centro della sessione invernale delle Camere federali. L’appuntamento dunque è per mercoledì 30 novembre, per il secondo round di discussioni. Prevista l’analisi dei crediti per cultura, formazione, ricerca, famiglie e sport.

Fotografia: «Servizi del Parlamento 3003 Berna»

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.