Un giovedì all’insegna del ribasso: in calo il petrolio e il gas naturale

Sara Bracchetti

1 Settembre 2022 - 15:00

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Il greggio continua il trend in discesa cha va avanti da inizio settimana. Declino inarrestabile per il gas, che oggi è sceso del 7% e ora viaggia verso i 200 euro.

Un giovedì all'insegna del ribasso: in calo il petrolio e il gas naturale

Forse ha ragione il governo tedesco a togliere lo sconto alla benzina, da oggi pagata a prezzo pieno. Una decisione in controtendenza rispetto per esempio alla Francia, che lo ha alzato a 30 centesimi; ma l’andamento dei prezzi del petrolio sembra rassicurare i consumatori. Anche quest’oggi è stato un giorno caratterizzato dal ribasso, come accade da inizio settimana; e a mezzogiorno un barile di Brent del Mare del Nord costava 93,54 dollari, 2,10 in meno rispetto a mercoledì. Meno 1,89 dollari, invece, per il West Texas Intermediate (WTI), sceso a 87,66 dollari.

Adesso preoccupa la situazione in Cina

Da martedì, il greggio del Mare del Nord è sceso di circa dodici dollari al barile. Diversi i fattori che hanno inciso sulle quotazioni, sulle quali iniziano a pesare le preoccupazioni legate alla situazione in Cina, dove il Coronavirus e le misure severe per contrastarne la diffusione stanno indebolendo l’economia. Incisive anche le paure dell’industria europea, sempre più convinta di una recessione imminente e un conseguente calo del consumo di petrolio.

Il gas resta comunque tre volte più caro

Ma anche sul fronte del gas i numeri registrano una netta discesa. Stamattina, il prezzo dei futures TTF per il gas naturale olandese è sceso di quasi il sette per cento a 223 euro per megawattora. Un declino inarrestabile, considerate che solo alla fine della scorsa settimana era di 100 euro più elevato. Resta il fatto che il gas naturale europeo costa ancora circa tre volte di più rispetto ai tempi precedent la guerra in Ucraina, a causa della dipendenza dalla Russia e dei volume di consegna notevolmente ridotti.

Il futuro: più stoccaggio e meno domanda

Decisivo sul prosieguo sarà il riempimento degli impianti di stoccaggio del gas naturale in Europa, in grado di ridurre il rischio di significative strozzature di approvvigionamento nei mesi invernali. A tale scopo, si cerca anche di contenere la domanda.

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