Inflazione, giocattoli e regali di Natale: cosa dobbiamo aspettarci?

Matteo Casari

28 Ottobre 2022 - 08:37

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Il mercato dei giocattoli sta vivendo un periodo difficile a causa della recessione. Nel periodo natalizio si prospetta una flessione delle vendite.

Inflazione, giocattoli e regali di Natale: cosa dobbiamo aspettarci?

Anche il mercato dei giocattoli risente del peso dell’inflazione. Lo conferma l’Associazione svizzera dei giocattoli che dopo due anni positivi e un buon inizio nel 2022, rileva i primi segnali di contrazione prodotti dalla recessione. L’aumento dei costi dei materiali e delle spese di trasporto è destinato ad avere conseguenze anche sui prezzi di questi articoli. Con il Natale alle porte, un periodo tra i più proficui per l’industria dei giocattoli, la situazione non si preannuncia promettente.

La recessione colpisce duro

Secondo un confronto effettuato in due negozi, documentato il 25 ottobre dalla RTS, nessun settore dell’industria dei giocattoli è stato risparmiato dall’aumento dei prezzi. Questo idipendentemente dalla tipologia degli articoli, soprattutto a causa dell’impennata dei costi di trasporto. RTS spiega l’inflazione record con una serie di aumenti registrati nel corso dell’anno: i componenti elettronici sono cresciuti del 15%, il legno del 10%, la plastica del 29% e i trasporti del 16%.

Ridurre la spesa per i giocattoli o tagliare i costi in altri settori? Questa è l’alternativa di fronte alla quale si troveranno gli acquirenti tra pochi mesi, in vista del Natale.
Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, i rivenditori stanno cercando di attutire il colpo e di bloccare i prezzi fino aòlle feste, il che consentirà ai genitori di fare i loro acquisti natalizi senza troppe preoccupazioni.

Una stagione difficile

Per fare un raffronto su ciò che attende il mercato natalizio, è bene prendere in esame i dati dello scorso anno. Nel 2021, gli svizzeri hanno speso in media 334 franchi per i regali di Natale, un importo che secondo le stime, ci si auspica possa mantenersi stabile anche quest’anno.
Gli analisti ritengono che i consumatori cercheranno soprattutto occasioni e offerte promozionali. Anche negli anni più difficili dal 2008, il mercato non è mai sceso di oltre il 6% nel quarto trimestre, il che è piuttosto rassicurante per gli operatori del mercato.
Secondo un sondaggio online condotto quest’estate da NPD nella Francia continentale, il 26% dei francesi ammette di aver ridotto la spesa per giochi e giocattoli negli ultimi sei mesi rispetto all’anno precedente e solo il 19% dichiara di aver speso di più. Questo calo non risparmia nemmeno le vendite di giocattoli online, rispetto al 2021.

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