Referendum del 25 settembre: per gli industriali ticinesi, tre SÌ e un NO. Le motivazioni

Redazione

12/09/2022

12/09/2022 - 11:19

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Sì al finanziamento supplementare dell’AVS tramite l’aumento dell’IVA, Sì alla modifica della Legge sull’AVS e Sì alla modifica della legge sull’imposta preventiva. No invece all’iniziativa sull’allevamento intensivo.

Referendum del 25 settembre: per gli industriali ticinesi, tre SÌ e un NO. Le motivazioni

In una nota diffusta oggi alla stampa l’Associazione Industri Ticinesi ha dichiarato la propria posizione in merito ai tre quesito del referendum in programma il 25 settembre.

Allevamento intensivo

AITI sostiene il No all’iniziativa sull’allevamento intensivo, in quanto gli animali da reddito sono già tutelati convenientemente dalla legge. In Svizzera la dignità degli animali e il loro benessere sono protetti e un numero crescente di animali a reddito è detenuto in modo particolarmente rispettoso delle loro esigenze. Inoltre, a causa dei requisiti più elevati in materia di allevamento richiesti dall’iniziativa referendaria, il prezzo di derrate alimentari quali carne, latte o formaggio e degli ingredienti di origine animale, subirebbe aumenti considerevoli, oltretutto in un momento economicamente difficile per le famiglie. L’iniziativa esige che gli standard da lei imposti siano applicati anche alle importazioni dall’estero. Queste prescrizioni violerebbero gli accordi commerciali internazionali.

Finanziamento supplementare dell’AVS

AITI sostiene invece il Sì sia al finanziamento supplementare dell’AVS mediante l’aumento dell’IVA sia alla modifica della legge federale sull’AVS (AVS 21). La riforma dell’AVS si rende necessaria per garantire il futuro delle rendite a seguito del pensionamento di un numero sempre maggiore di persone. Nella nota, AITI fa sapere che finora le rendite sono state finanziate dai contributi delle persone attive, che tuttavia diminuiscono rapidamente. E’ dunque importante stabilizzare finanziariamente il primo pilastro e garantire le rendite delle future generazioni di pensionati.
La riforma AVS 21 introduce diversi cambiamenti. L’età di riferimento del pensionamento viene armonizzata a 65 anni sia per le donne che per gli uomini. Tale adattamento avviene progressivamente e con delle misure compensative per le donne per attenuare gli effetti dell’aumento dell’età AVS da 64 a 65 anni.
La riforma AVS 21 introduce anche il pensionamento flessibile, poiché la rendita potrà essere riscossa da qualsiasi mese fra i 63 e i 70 anni. Inoltre sarà possibile farsi versare soltanto una parte della rendita. I risparmi previsti con la riforma AVS 21 non sono sufficienti; pertanto, il finanziamento futuro delle rendite dovrà essere garantito anche con un aumento dell’IVA, in particolare dal 7,7 all’8,1 % per l’aliquota normale.

Legge sull’imposta preventiva

AITI sostiene pure il Sì alla modifica della legge sull’imposta preventiva, che intende riportare in Svizzera la negoziazione sulle obbligazioni, garantendo così maggiori entrate fiscali e posti di lavoro nel nostro paese.

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