AITI

Il commento: "Una riforma giusta, per rendere la fiscalità ticinese competitiva a favore di tutti i contribuenti".

L’Associazione industrie ticinesi porta alla luce un approccio di innovazione aziendale, che già alcune grande aziende elvetiche hanno sfruttato con successo

Per le associazioni e i sindacati ticinesi il telelavoro è diventato indispensabile per diversi motivi.

«L’industria - spiega Modenini - non è un settore particolarmente confrontato ai fallimenti, ma sicuramente» è chiamata a rispondere «a difficoltà economiche di vario genere».

«Per consentire al cantone di fare il salto di qualità è necessario che ogni attore faccia la sua parte», ha affermato Modenini durante la presentazione di "Ticino 2032".

L’entusiasmo, generato dai segnali positivi giunti nella giornata di ieri dagli indici Pmi e dal rallentamento dell’inflazione, potrebbe durare poco. Dietro l’angolo le imprese devono fare i conti con scarsità di materiale e rincaro dei prezzi energetici.

Sì al finanziamento supplementare dell’AVS tramite l’aumento dell’IVA, Sì alla modifica della Legge sull’AVS e Sì alla modifica della legge sull’imposta preventiva. No invece all’iniziativa sull’allevamento intensivo.

Con i conti sempre più salati, la disponibilità finanziaria delle imprese viene messe a rischio. L’alternativa per scongiurare il peggio, secondo AITI, rimane ridurre l’attività facendo ricorso all’orario di lavoro ridotto.

Durante l’incontro, sono state affrontate le difficoltà specifiche che potrebbero sopraggiungere all’interno di ognuna delle tre sfere che compongono la loro vita attuale (lavoro, scuola e vita privata).

Dopo la seconda metà di agosto, AITI convocherà le imprese associate per informarle sulla situazione.