Petrolio: le previsioni parlano di un aumento fino a 80$ al barile a luglio

Claudia Mustillo

31 Maggio 2021 - 12:38

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Continua la volatilità del prezzo del petrolio, però le previsioni degli analisti di Goldman Sachs parlano di un aumento, per il prossimo luglio, fino a 80 dollari al barile. I motivi del possibile aumento di prezzo.

Non si arresta la volatilità dei prezzi del petrolio. Questa volta ancora in balia dell’allarme inflazione, dell’effetto dell’accordo Iran- Washington e delle diffuse preoccupazioni sulla domanda del greggio.

Il Brent del Mare del Nord scambia in ribasso a 69,1 dollari al barile, dopo che lo scorso venerdì aveva sfiorato i 70 dollari al barile. Intanto continua la salita del texano Wti, che nelle ultime ore ha fatto un balzo fino a 66,9 dollari.

Secondo gli analisti di Goldman Sachs il greggio, però, potrebbe ritornare a cavalcare un trend rialzista nel giro di poco. La banca USA vede il Brent scambiare a 80 dollari al barile già dal prossimo luglio 2021, vediamo quali sono i motivi dietro la previsione.

Il petrolio arriverà a 80 dollari al barile? La previsione di Goldman Sachs

L’inflazione negli Stati Uniti, cresciuta del 4,2% nel mese di aprile 2021, e i negoziati USA-Iran sul nucleare continuano a influenzare le quotazioni del petrolio. In particolare l’accordo Washington-Tehran potrebbe portare verso un allentamento delle relazioni tra i due paesi con la rimozione delle sanzioni da parte dell’amministrazione americana di Biden.

Questo farebbe sì che il flusso di esportazioni iraniane, secondo le stime, potrebbe danneggiare la quotazione arrivando a raddoppiare le vendite clandestine fino a 2,5 milioni di barili al giorno.

La previsione dell’aumento della domanda

Gli analisti di Goldman Sachs sostengono che le scorte in eccesso e l’uscita dell’Iran dal grey market non saranno sufficienti a compensare l’aumento della domanda, dal momento che nel secondo trimestre dell’anno si è avuto un deficit di 1,8 milioni di barili al giorno. D’altra parte l’analisi si basa sull’aspettativa di una ripartenza della produzione iraniana solo dal prossimo ottobre.

Inoltre secondo le previsioni della banca USA il mercato sta sottovalutando la ripresa della domanda, che dovrebbe crescere fino a 4,6 milioni di barili al giorno entro fine anno, con buona parte di guadagni attesi già nel prossimo trimestre. Per questo motivo dopo aver segnato un target price per il prossimo trimestre dell’anno Q2 di 75 dollari al barile, la banca USA parla di un possibile rally fino agli 80 dollari al barile, stando così le premesse del mercato.

Le stime sulla produzione Opec+

Visto il possibile aumento dell’export iraniano, gli analisti, si aspettano che l’Opec+ possa rispondere all’accelerazione sospendendo per due mesi il tasso mensile di aumento della produzione di 0,5 milioni di barili al giorno nel secondo trimestre dell’anno.

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