OPEC: il petrolio continuerà a crescere nei prossimi anni

Gabriele Stentella

29/09/2021

29/09/2021 - 13:13

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Secondo l’OPEC esistono validi motivi per aspettarsi una maggior crescita del petrolio nei prossimi anni. Se queste previsioni dovessero avverarsi, quale potrebbe essere la quotazione di ogni singolo barile da qui al 2023?

La crescita delle quotazioni del petrolio a cui si sta assistendo nelle ultime settimane potrebbe durare per anni. Questo è quanto comunica l’OPEC per mezzo di un comunicato odierno, raccomandando inoltre maggiori investimenti al fine di mantenere ad alto livello il ritmo di estrazione del greggio, che sarebbe giudicato ancora insufficiente per compensare la domanda.

Ricordiamo che al momento il petrolio ha leggermente rintracciato rispetto al valore toccato ieri, ma si mantiene ancora sopra i 78,5$ al barile. Gli analisti non sembrano cambiare le proprie previsioni a fronte di questa leggera contrazione, ne segue che ancora è molto forte la convinzione riguardo il raggiungimento del target di 90$ al barile entro fine anno e 100$ al barile nei primi mesi del 2022.

Andiamo a vedere il punto di vista dell’OPEC e le principali critiche che ha raccolto da parte di alcuni osservatori.

OPEC: petrolio ancora ai massimi per anni

Le quotazioni di petrolio sarebbero destinate a mantenersi sopra i 75-80$ al barile per alcuni anni. Questo è quanto affermano i paesi produttori dei greggio appartenenti all’OPEC, i quali non sembrano nutrire dubbi riguardo il balzo della domanda di Oro nero da qui al 2023.

Secondo le loro stime entro tale scadenza si consumeranno almeno 1,7 milioni di barili al giorno in più. Il consumo complessivo giornaliero sarebbe quindi pari a 101,6 milioni di barili. L’offerta di greggio non seguirà lo stesso sentiero della domanda e si attendono nuove contrazioni che rischiano di gonfiare ulteriormente il valore del greggio.

A tal proposito i paesi produttori hanno raccomandato ai governi e agli investitori internazionali di aumentare gli investimenti nell’industria petrolifera al fine di aumentare la produzione giornaliera e contenere così il gap tra domanda e offerta.

Si ricorda che in questo momento le scorte di petrolio in paesi quali USA e Cina sono ai minimi da anni a questa parte, mentre la domanda mondiale è spinta in alto dal miglioramento delle economie occidentali dopo la crisi pandemica.

Vale la pena finanziare l’estrazione del greggio?

L’Agenzia internazionale dell’energia e diversi osservatori internazionali hanno espresso scetticismo nei confronti dell’appello lanciato dai paesi produttori del greggio.

Lo scorso maggio l’Agenzia aveva già esposto perplessità riguardo il raggiungimento del traguardo prestabilito di zero emissioni in presenza di ingenti investimenti nel settore petrolifero e petrolchimico. L’industria del petrolio e le possibilità di guadagno legate a essa agirebbero come disincentivo alla transizione ecologica.

I paesi dell’OPEC per il momento non hanno ancora risposto a tali critiche, anche se in passato si era spesso sottolineata la necessità di prolungare il periodo di transizione dal petrolio al rinnovabile per alcune delle principali economie dell’OPEC.

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