Mercati: nuovo balzo dell’Asia, deludenti i dati sull’occupazione negli USA

Il lunedì dei mercati si apre con l’Asia segnata da fortissimi rialzi. Al momento le borse del Dragone guidano la salita verso l’alto e raggiungono i propri massimi su base settimanale, mentre in Giappone alcuni annunci del Primo Ministro Yoshihide Suga bastano per spingere in alto i titoli del Nikkei225.

Negli USA i dati riguardanti il tasso di occupazione del mese di luglio non si sono rivelati positivi. Ora la Federal Reserve potrebbe correre ai ripari e comunicare nuovi pacchetti di aiuti alle imprese.

Analizziamo meglio cosa sta succedendo nei mercati asiatici e qual è la situazione negli USA.

Asia: listino di Shenzhen oltre il +2,5%, Tokio apre e chiude in forte rialzo

In Cina le azioni hanno raggiunto il loro massimo su base settimanale. A Shenzhen il listino omonimo ha chiuso la giornata di contrattazioni con +2,59% su base giornaliera, mentre la borsa di Shanghai si è portata avanti dell’1,12% rispetto a venerdì. Queste buone performance sono dovute a più fattori, primo tra tutti l’annuncio da parte del governo cinese relativo alla creazione di un terzo listino azionario per le piccole e medie imprese, oltreché le rassicurazioni della Banca Popolare Cinese riguardo la prosecuzione dell’iniezione di liquidità per le grandi società.

In Giappone invece gli investitori hanno accolto molto bene gli annunci del Premier Yoshihide Suga, il quale ha annunciato le sue dimissioni e il conseguente richiamo al voto in ottobre. In un anno di governo Suga aveva visto scendere gradualmente la propria popolarità, complice la pandemia e la gestione delle Olimpiadi di Tokio. Il Nikkei ha guadagnato l’1,83% trainato dai rialzi di importanti titoli del settore industriale come Nippon Yusen K.K. (+9,95%), Kawasaki (+9,6%) e Mitsui (+6,3%).

Hong Kong chiude in rialzo dello 0,88%, mentre in Corea del Sud la borsa registra una progressione più misera pari allo 0,07%.

USA: ad agosto appena un terzo dei nuovi posti di lavoro previsti

I dati di agosto relativi all’occupazione negli USA non si sono rivelati buoni. Sono stati infatti solo 235.000 i nuovi occupati nel corso del mese, pari a circa un terzo dei 730.000 previsti. Ricordiamo che tra giugno e luglio la media mensile di nuovi occupati viaggiava ai livelli di circa 900.000 al mese.

Questo elemento può essere però letto in chiave positiva dagli investitori, dato che ora la Federal Reserve potrebbe procedere a nuovi acquisti obbligazionari. In passato il Presidente della Fed Powell aveva in più occasioni riferito che il futuro delle misure espansive sarebbe stato delineato in misura rilevante dall’andamento del mercati del lavoro.