Borse: l’Inflazione USA abbatte le borse asiatiche e statunitensi

Gabriele Stentella

13/05/2021

13/05/2021 - 11:49

condividi
Facebook
twitter whatsapp

La brusca impennata dell’Inflazione negli Stati Uniti travolge le borse, che registrano nuovi minimi storici. La Fed però rassicura sulla transitorietà dell’aumento dell’Inflazione.

Negli USA i dati sull’Inflazione si sono dimostrati peggiori delle aspettative, come d’altronde avevano già previsto alcuni investitori. Nel mese di aprile i prezzi negli Stati Uniti sono aumentati del 4,2% nel mese d’aprile, a fronte del 3,6% auspicato da molti analisti. Si tratta dell’aumento più consistente da 12 anni a questa parte.

La notizia ha generato un vero e proprio tsunami che si è abbattuto sulle borse asiatiche, che avevano già risentito negativamente del riaccendersi dei focalai di COVID-19 in Giappone e del crollo della borsa di Taiwan, che aveva perso oltre il 9%.

Anche negli USA i listini stanno perdendo terreno, con le azioni tech in caduta libera. Ma cosa sta succedendo di preciso?

Asia: tutte le borse in profondo rosso

Nel continente asiatico la situazione appare piuttosto omogenea, con tutti i listini che registrano grosse perdite a causa degli effetti dell’aumento dell’Inflazione negli USA.

In Cina gli Indici Shanghai e Shenzen perdono rispettivamente lo 0,96% e l’1,13%, mentre a Hong Kong la borsa brucia quasi l’1,43% della propria capitalizzazione.

A Tokio la borsa giapponese perde poco più del 2,43%, e a pesare su queste performance deludenti c’è anche l’andamento della pandemia nel paese asiatico, che ha registrato un nuovo aumento dei contagi a poco più di due mesi dall’inizio delle Olimpiadi. Anche in Corea del Sud l’Indice KOSPI viaggia all’insegna del segno negativo, perdendo quasi l’1,25%, dopo aver però toccato il picco minimo del -1,48%.

Stati Uniti: indici negativi, ma la Federal Reserve cerca di rassicurare gli investitori

Le borse del Nuovo continente hanno registrato performance deludenti, con il Dow Jones che si rivela il listino migliore, contenendo le perdite di poco al di sotto del 2%. A trainare il listino sono stati i titoli delle società energetiche, che hanno saputo guadagnare terreno grazie all’aumento delle quotazioni di materie prime e del petrolio.

S&P500 e NASDAQ perdono rispettivamente il 2,14% e il 2,62%, trascinati a fondo dai titoli tech, che registrano ancora cospicue perdite di capitalizzazione. Google e Microsoft sono le società che registrano i cali più consistenti, e le azioni dei due colossi del web sono scambiate al ribasso del 3% e del 2,94%.

Nel frattempo la Federal Reserve torna a rassicurare gli investitori circa la prosecuzione delle politiche monetarie espansive, sottolineando che l’aumento dell’Inflazione ha solo carattere temporaneo, e che nel medio-lungo periodo i prezzi sono destinati a scendere.

Occorrerà tuttavia attendere i prossimi dati sull’aumento dei prezzi relativo al mese di maggio per poter eseguire valutazioni più forti.

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.