La mancanza di chip penalizza la produzione di smartphone in Cina

Gabriele Stentella

4 Ottobre 2021 - 07:30

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Anche l’industria cinese degli smartphone sta risentendo in negativo della mancanza di semiconduttori. Gli analisti si aspettano un aumento delle perdite nell’ultimo trimestre dell’anno.

La mancanza di chip penalizza la produzione di smartphone in Cina

La crisi dei semiconduttori non sta mettendo in ginocchio solo il mercato delle autovetture. Al contrario, sarà quello degli smartphone a uscirne maggiormente penalizzato nel quarto trimestre del 2021.

In realtà questo scenario era previsto da tempo. Basti pensare che durante un suo intervento nel mese di giugno il CEO di Apple Tim Cook aveva affermato che la penuria di microchip avrebbe causato una contrazione delle vendite di iPhone, iPad e Mac durante gli ultimi tre mesi dell’anno. Ricordiamo che Apple intrattiene rapporti commerciali con produttori di Cina e Taiwan, paesi che insieme producono più del 70% dei semiconduttori a livello mondiale e che negli ultimi mesi stanno fronteggiando una crisi senza precedenti.

Cosa sta succedendo attualmente in Cina? Quali sono i grandi marchi più colpiti da questa crisi?

Microchip: atteso drastico calo della produzione cinese

Secondo gli analisti entro fine anno almeno il 90% dei produttori cinesi di smartphone dovranno fare i conti con drastici rallentamenti della produzione. Entro fine anno ci sarà infatti un divario di circa 50 milioni di dispositivi venduti rispetto alle stime iniziali. Si rammenta che nel 2019 dalla Cina erano stati spediti in tutto il mondo più di 1,47 miliardi di smartphone di marchi quali Xiaomi, OnePlus e Huawei, mentre quest’anno il bilancio non supererà gli 1,41 miliardi.

In questo momento le principali aziende di smartphone del Dragone hanno ricevuto solo l’80% dei chip che avrebbero dovuto ricevere. Ad uscirne penalizzati non sono solo i grandi marchi cinesi quali Xiaomi o Huawei, ma anche quelli statunitensi come Apple, la quale tuttavia sembra aver meno problemi rispetto ai suoi competitors che sfruttano il sistema operativo Android.

Gli USA produrranno in casa i propri chip

Alla luce dei problemi che continuano a persistere nella produzione di chip in Asia, molte aziende USA stanno prendendo in considerazione l’idea di autoprodurre i semiconduttori impiegati nei propri dispositivi elettronici.

Ricordiamo che i chip non sono utili solo a smartphone e tablet, bensì anche alla console per videogames, ed essendo questa un’industria sempre in forte ascesa le principali aziende produttrici di console non possono più permettersi ritardi nelle forniture di semiconduttori.

Google e Apple sono tra le prime aziende tech degli USA che stanno già disponendo la produzione dei propri semiconduttori. Alcune indiscrezioni sembrerebbero indicare nella nuova linea Pixel di Google il primo esempio di smartphone statunitensi realizzati con microchip di provenienza non asiatica. L’uscita sul mercati di questi smartphone non è ancora nota, ma secondo molti sarebbe imminente.

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