I Cantoni chiedono a Berna un giro di vite sulle frontiere

Gabriele Stentella

15 Settembre 2021 - 08:40

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Diversi Cantoni hanno chiesto al Consiglio federale maggiori controlli alle frontiere nei confronti degli stranieri non vaccinati contro la COVID. Quali misure potrebbero essere adottate?

Lo scorso mercoledì diversi Cantoni avevano chiesto al governo di Berna una stretta sugli ingressi dei cittadini stranieri non provvisti di certificati che ne attestassero la vaccinazione o la guarigione dalla COVID-19.

Secondo il parere della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), l’introduzione di misure più severe nei confronti degli stranieri può aiutare a ridurre i contagi da coronavirus, dato che molti di essi erano spesso riconducibili a cittadini stranieri non vaccinati.

Il Consiglio federale sembra aver trovare una quadra sul tema e già la scorsa settimana aveva proposto due diverse misure, sulle quale la CDS non si è ancora pronunciate. Di cosa si tratta? Quali individui potrebbero non essere toccati dalle nuove disposizioni?

Le proposte del Consiglio federale per non importare i contagi

La prima proposta è molto simile alle misure già adottate da alcuni dei paesi con cui confina la Svizzera. Chiunque voglia entrare in Svizzera dovrà esibire un tampone negativo (a pagamento) e dopo massimo sette giorni dal suo ingresso dovrà sottoporsi a un secondo tampone. Questa misura si applicherebbe a prescindere dalla provenienza dell’individuo.

La seconda proposta prevede sempre l’obbligo di un primo tampone negativo, ma a differenza della prima contempla l’obbligo di quarantena per i primi dieci giorni a partire dall’ingresso in Svizzera. Anche questa misura presenta affinità con quelle disposte dalle autorità di paesi extraeuropei come gli USA.

In entrambi i casi si dovrò compilare il modulo di iscrizione elettronico una volta aver varcato il confine. Queste due misure saranno valide per qualsiasi ingresso di cittadini stranieri portato a compimento con qualunque mezzo di trasporto (auto, camper, treno etc.). Il Consiglio federale ha precisato che chi non si atterrà a queste nuove misure andrà incontro a sanzioni molto salate, ma non è ancora chiaro se sarà o meno disposto anche il divieto d’ingresso.

Verosimilmente si potrà procedere all’introduzione delle nuove misure già a partire dal 20 settembre.

Chi non sarà toccato da queste misure?

Come premesso le nuove misure per gli ingressi in Svizzera andranno a colpire i cittadini stranieri a prescindere dal luogo di provenienza. Tuttavia queste regole non varranno per un ristretto gruppo di individui. Per esempio i frontalieri non avranno l’obbligo di esibire un tampone negativo o un certificato COVID, lo stesso vale per i soggetti con meno di 16 anni.

Anche i viaggiatori che devono varcare il confine svizzero solo di passaggio non saranno obbligati a sottoporsi al tampone. Questo vale per i passeggeri di treni, aerei o bus che attraversano il territorio svizzero senza però avere come meta una località svizzera.

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