Covid-19: il mercato degli uffici soffre

Mario Morandi

09/12/2021

09/12/2021 - 16:38

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Lo studio di Credit Suisse sul mercato svizzero degli uffici fa luce sui segni lasciati dalla pandemia.

Covid-19: il mercato degli uffici soffre

Anche il mercato degli uffici ha subito la crisi generata dalla pandemia: a rivelarlo è uno studio pubblicato da Credit Suisse (studio sul mercato svizzero degli uffici nel 2022).

L’impatto di Covid-19 sul mercato degli uffici

Secondo gli economisti immobiliari di Credit Suisse la domanda di uffici in Svizzera sembra tenere meglio del previsto. Per quanto riguarda invece l’offerta di superfici a uso ufficio, rispetto all’anno precedente è aumentata dal 5,5% al 5,8%, mantenendosi comunque al di sotto dei valori alti temuti.

E’ tuttavia possibile che la tendenza al telelavoro possa causare ancora alcuni trimestri difficili per il mercato degli uffici. Sul lungo periodo, la domanda sembra comunque essere destinata a aumentare, con un ridimensionamento del tele lavoro.

Aumento moderato dell’offerta di uffici in Svizzera

Nella Confederazione l’offerta di uffici non decolla: alla fine del secondo trimestre 2021, nel nostro Paese cresceva con moderazione. A Londra e New York le offerte di superfici pubblicate sono invece aumentate in modo vertiginoso.

Nonostante prevalga l’incertezza per il futuro, sono comunque molti i contratti di uffici prorogati in Svizzera e si registrano anche nuove stipule.

Le previsioni future

Durante le fasi iniziali della pandemia, la domanda di superfici a uso ufficio si è naturalmente allentata. Nonostante lo sviluppo complessivo delle attività di ufficio, gli imprenditori hanno agito con molta cautela, evitando se possibile di prendere nuovi spazi in affitto.
Nei prossimi anni assisteremo probabilmente a una rinnovata cautela: anche quando la pandemia non creerà più grandi problemi, la tendenza dei datori di lavoro potrebbe essere quella di offrire ai collaboratori la possibilità di lavorare parzialmente da casa.

Il fenomeno dell’home office

Gli economisti immobiliari Credit Suisse ritengono che il successo dell’home office dello scorso anno, causerà anche in futuro una diminuzione del fabbisogno di superfici a uso ufficio, nella misura del 15% circa.
Lo sviluppo della digitalizzazione ha però incrementato la necessità delle aziende di dotarsi di nuovi spazi; una situazione in controtendenza. Per questa ragione gli economisti Credit Suisse prevedono a medio termine una stagnazione della domanda di superfici a uso ufficio.

Prospettive a breve termine

Nel breve termine si denotano due tendenze opposte che influiscono sulla domanda: da un lato, nonostante la crescita dell’occupazione, l’assorbimento delle superfici a uso ufficio dovrebbe proseguire in modo molto graduale senza raggiungere il livello usuale. Per questo motivo è probabile che assisteremo a un aumento dell’offerta delle superfici disponibili.
Dall’altro lato è possibile che la domanda si sia in qualche modo accumulata: i tecnici Credit Suisse prevedono un aumento dell’offerta, soprattutto riguardante grandi superfici situate in zone periferiche. Anche per il prossimo anno è previsto un aumento delle mancate locazioni e della pressione sui canoni di affitto, anche più alta dell’attuale -0,1%.

Gli investitori svizzeri sono più prudenti

Gli investimenti per nuove licenze edilizie per superfici a uso ufficio sono stati negli ultimi 12 mesi di 1598 milioni di franchi (-17% rispetto alla media pluriennale dal 1995).
Gli imprenditori sono piuttosto restii a investire in nuovi spazi, almeno fino a che continuerà questo periodo di incertezza determinato dalla pandemia. La tendenza è confermata dal fatto che le somme autorizzate per trasformazioni di uffici rimangono su un livello storicamente basso.

Probabilmente nei prossimi trimestri la prudenza degli investitori contribuirà a non creare squilibri nella maggior parte dei mercati degli uffici.

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