Russia

Con l’ultimo adeguamento del Consiglio federale alle sanzioni applicate dall’Unione europea alla Russia, non sarà più possibile importare direttamente o indirettamente oro e prodotti in oro di origine russa.

I prodotti arrivano da Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan, dando vita ad un meccanismo che in pochi mesi ha permesso di rispondere una domanda importante del paese.

La questione non dipende soltanto dalla crisi del gas e dai cambiamenti climatici.

Per gli analisti dell’istituto, il rallentamento economico della Svizzera rappresenta uno scenario sempre più probabile. Tuttavia, i pericoli di una recessione possono ancora essere scongiurati.

In meno di 24 ore, il video diffuso via Telegram e Twitter ha già guadagnato oltre 3 milioni di visualizzazioni. Un filmato provocatorio, dove si usano anche immagini di una modella ucraina.

La storica multinazionale elvetica ha dovuto aver a che fare con una prima parte dell’anno avversa a livello economico. Le previsioni erano più che chiare dati i problemi causati dalla guerra, come l’abbandono dei siti polacchi e la cessazione delle attività in Russia.

Secondo gli analisti di Ubs, inflazione e politica monetaria restrittiva non rappresentano un rischio recessione per il Paese: a meno che non si interrompano i flussi energetici, come ipotizzato dalla von der Leyen.

Non è più consentito fare pubblicità}} all’interno di contenuti prodotti o trasmessi da alcuni media russi tra cui Russia Today e Sputnik. Le misure entrano in vigore il 29 giugno.

I pagamenti in questioni ammontano a 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni. Il termine ultime per il saldo le 23.59 del 26 giugno.

Tutti i lingotti prodotti da raffinerie russe dopo il 7 marzo 2022 non possono più essere commercializzati in Svizzera. Mentre quelli fabbricati da raffinerie russe prima del 7 marzo 2022 potranno continuare a essere scambiati.