Si chiama ToBRFV ed è il virus che minaccia l’agricoltura svizzera: scopriamo perché

Redazione

24/05/2022

24/05/2022 - 11:35

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I più colpiti sono pomodori, peperoni e peperoncini piccanti. Spetta a Agroscope svolgere un ruolo chiave nella lotta a questo organismo da quarantena in Svizzera.

Si chiama ToBRFV ed è il virus che minaccia l'agricoltura svizzera: scopriamo perché

Sembra la scena di un film: 6000 piantine di pomodoro giungono in Svizzera per via aerea. Gli ispettori del Servizio fitosanitario federale (SFF) effettuano prelievi campioni di piante e li inviano alla sede Agroscope di Changins (VD). In un laboratorio di quarantena con speciali dispositivi di sicurezza, i ricercatori esaminano i campioni vegetali per individuare la presenza del ToBRFV, acronimo di Tomato Brown Rugose Fruit Virus. Il giorno successivo il verdetto: ci sono tracce del virus. Agroscope comunica immediatamente il risultato al SFF, che decide di distruggere l’intera partita in aeroporto.

Commercio in crescita

Con il commercio globale di sementi e piante, in Svizzera aumentano i nuovi parassiti. L’anno scorso, il virus ToBRFV è stato rilevato per la prima volta su piante importate in Svizzera. Finora, quest’anno Agroscope ha già esaminato tre importazioni, due delle quali sono risultate positive. «È una corsa contro il tempo», afferma Denise Altenbach, Responsabile del Gruppo di ricerca Diagnostica molecolare degli organismi nocivi regolamentati dei vegetali. «Quando riceviamo i campioni di piante, abbiamo al massimo 48 ore per inviare i risultati dei test molecolari al SFF, all’aeroporto. Non ci sono concessi errori. Bisogna evitare che le piantine infette finiscano nelle aziende di produzione e negli orti domestici».

Fino a 1000 prelievi

Il SFF e il Servizio fitosanitario di Agroscope lavorano a stretto contatto con i Servizi fitosanitari cantonali (SFC) per contrastare il virus ToBRFV. Un trio che funziona bene per prevenire la diffusione di questo virus contagioso. Solo il suo riconoscimento precoce consente di raggiungere l’obiettivo. Quest’anno sono in programma fino a 1000 controlli a campione, ad esempio nelle aziende produttrici di pomodori, peperoni e peperoncini piccanti, nonché nei vivai e nei centri di giardinaggio. Ci sono poi le missioni che non possono essere pianificate, come nel caso delle importazioni appena descritte.

Al vaglio anche l’acqua di drenaggio

Per individuare eventuali tracce di ToBRFV si analizza anche l’acqua di drenaggio delle serre. Un metodo utilizzato anche per il COVID-19 con le acque di scarico degli impianti di depurazione. Se un campione casuale risulta positivo, ad esempio in un’azienda di produzione, la raccolta della frutta può continuare con rigide misure igieniche. Questo perché gli esperti ritengono che il rischio di diffusione attraverso la frutta sia ridotto e che, in rapporto, il danno per i produttori sarebbe eccessivo. Alla fine della stagione, occorre incenerire tutte le piante e decontaminare tutte le serre interessate, compreso il circuito d’irrigazione.

L’importanza dello scambio internazionale

«Cerchiamo di proteggere l’agricoltura dal virus», spiega Denise Altenbach, parlando del suo compito nella lotta contro il virus, innocuo per l’uomo. «Come nel caso dell’influenza e del COVID-19, non sempre è facile distinguere un’infestazione da ToBRFV da altri virus unicamente sulla base dei sintomi. Solo i nostri test molecolari chiariscono se si tratta di ToBRFV oppure no». Un’altra tessera del mosaico nella lotta contro il virus ToBRFV è lo scambio internazionale, a cui partecipa Agroscope. Gli esperti svizzeri possono così beneficiare dell’esperienza di altri Paesi che già da tempo lottano contro il ToBRFV.

Quale informazione sul virus

Il virus ToBRFV (Tomato Brown Rugose Fruit Virus, ToBRFV) è stato individuato per la prima volta in Svizzera nel 2021, in un’azienda produttrice di pomodori del Cantone Turgovia. Questa malattia delle piante colpisce i pomodori e tutti i tipi di peperoni e peperoncini piccanti; altre piante ospiti in campo o nell’ambiente sono attualmente sconosciute. Le perdite di resa possono raggiungere anche il 100%. Si tratta di un virus molto contagioso, che sopravvive a lungo sui residui vegetali, nel terreno e nelle serre. Come organismo da quarantena, il virus ToBRFV è soggetto all’obbligo di notifica e lotta ed è monitorato dai servizi fitosanitari federali e cantonali.

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