Covid-19, variante Omicron: la situazione in Svizzera

Mario Morandi

29/11/2021

29/11/2021 - 14:55

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La nuova variante B.1.1.529 è motivo di grande apprensione nel Paese: ecco le ultime misure di contenimento.

Covid-19, variante Omicron: la situazione in Svizzera

La nuova variante del virus preoccupa. E’ il pensiero degli scienziati che ritengono che si trasmetta più facilmente della Delta. Quest’ultima è oggi la mutazione dominante nel nostro Paese.
Altra preoccupazione è che i vaccini possano non proteggere abbastanza. Nella seduta straordinaria del 26 novembre, l’OMS ha definito la nuova variante Omicron "immunoevasiva", oltre che preoccupante.

Provvedimenti di contenimento

Vietati tutti i voli provenienti dall’Africa meridionale (Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe). A partire dalle ore 20,00 del 26 novembre, è necessario presentare un test Covid.19 negativo per tutte le persone in entrata in Svizzera da Belgio, Israele e Hong Kong. I viaggiatori dovranno anche osservare un periodo di quarantena di 10 giorni.
Chi proviene da questi Stati senza la cittadinanza svizzera o un permesso di soggiorno nella Confederazione o nello spazio Schengen, non può entrare nel nostro Paese.

Dove è presente la variante Omicron

Omicron è presente in diversi Stati dell’Africa del Sud, a Honk Kong, in Israele e in Europa per ora solo in Belgio. Secondo il parere degli esperti è probabile che i vaccini garantiscano uno standard protettivo alto, contro le forme di malattia grave.
Per sapere se i vaccini proteggono dalla nuova variante, dovremo comunque attendere alcune settimane. Sempre secondo gli scienziati è possibile che Omicron sia comparsa per la prima volta in un soggetto immunodepresso (magari affetto da Hiv). In Sudafrica la diffusione di Hiv/Aids è infatti molto elevata.

La situazione in Svizzera

La Confederazione ha invitato i Cantoni e le compagnie aeree a prendere contatti con le persone entrate in Svizzera, provenienti dall’Africa meridionale nelle ultime due settimane.
A tutte queste persone è stato raccomandato di sottoporsi a un test PCR. L’Ufficio federale della sanità pubblica continuerà a monitorare nei prossimi giorni la situazione, adottando provvedimenti adeguati.

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