Vaccino Sinovac presto in Europa, ma si discute ancora sulla sua efficacia

Gabriele Stentella

5 Maggio 2021 - 21:51

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Il siero anti-COVID sviluppato dalla società cinese Sinovac Biotech potrebbe presto arrivare in Europa. In alcuni paesi però la sua efficacia sarebbe risultata inferiore al 60%.

Le autorità dell’Unione Europea hanno ufficialmente annunciato l’inizio degli studi sul vaccino cinese di Sinovac Biotech, secondo siero anti-COVID sviluppato nel paese del Dragone.

Il primo vaccino sviluppato da una società cinese, la Sinopharm, era già approdato in Europa lo scorso gennaio. A riceverne quasi 1 Milione di dosi era stata la Serbia, che non facendo parte dell’Unione Europea era stata in grado di autorizzare la somministrazione del composto di Sinopharm senza il parere dell’EMA.

Anche altri paesi dell’Europa orientale, tra cui l’Ungheria, avevano mostrato interesse nei confronti dei vaccini cinesi. Tuttavia i dati provenienti da alcuni paesi in cui è già partita la sperimentazione del nuovo siero non sembrano essere molto incoraggianti.

Vaccino Sinovac: caratteristiche principali e modalità di conservazione

CoronaVac è il nome commerciale del siero sviluppato dalla società farmaceutica pechinese Sinovac Biotech. A differenza dei vaccini a mRNA, come Pfizer o Moderna, questo composto contiene al suo interno il coronavirus inattivo. Questo elemento lo rende pertanto simile al siero di AstraZeneca.

Rispetto agli altri vaccini contro SARS-CoV-2, il CoronaVac non ha bisogno di essere conservato a temperatura molto basse, è facile da trasportare e può rimanere in magazzino anche per 36 mesi. Le sue caratteristiche di conservazione sono perciò molto simili a quelle dei comuni vaccini antinfluenzali.

In Cina è già partita la somministrazione, mentre il Europa potrebbe essere l’Ucraina il primo paese ad autorizzare l’uso del nuovo siero. Questo paese ha infatti già ordinato circa 5 Milioni di dosi.

Quanto è efficace il nuovo siero cinese?

Il nuovo siero è attualmente oggetto di critiche da parte di una nutrita platea di scienziati, i quali sottolineano la bassa efficacia del siero di Sinovac contro SARS-CoV-2 e le sue varianti.

In Brasile i ricercatori hanno evidenziato che l’efficacia del nuovo vaccino sarebbe di poco superiore al 50%, che rappresenta il valore minimo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i vaccini contro la COVID-19.

Anche dal Cile sono pervenuti risultati non incoraggianti circa l’efficacia di CoronaVac, che è risultato il vaccino più somministrato nel paese sudamericano (circa il 97% dei vaccinati ne ha ricevuto almeno la prima dose). Il livello di protezione sarebbe attorno al 56%, il che rappresenta un dato maggiore rispetto a quello registrato in Brasile, ma al contempo troppo basso rispetto agli altri vaccini impiegati.

Di fronte a questi dati, anche le autorità cinesi hanno espresso la loro preoccupazione nei confronti del nuovo vaccino, e hanno invitato Sinovac Biotech a condurre nuovi studi riguardo il livello di protezione.

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