Vaccino Janssen: negli USA rilevati casi di rara patologia neurologica dopo somministrazione

Gabriele Stentella

13 Luglio 2021 - 10:27

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Negli USA le autorità sanitarie hanno riscontrato l’insorgenza della sindrome di Guillain-Barré in alcuni soggetti ai quali era stato inoculato il vaccino Janssen. Quali rischi si possono correre?

Il vaccino Janssen è uno dei vaccini anti-COVID approvati da Swissmedic per la somministrazione nel nostro paese, sebbene il suo utilizzo risulti abbastanza circoscritto, elemento che ne ha favorito l’anonimato.

Si tratta di un vaccino a vettore virale sviluppato dalla multinazionale USA Johnson&Johnson e presenta una particolarità interessante: è un vaccino monodose, ergo è capace di garantire la massima protezione dal coronavirus dopo solo una somministrazione.

Dagli USA arrivano però delle notizie preoccupanti riguardo ad alcune reazioni avverse che si sarebbero manifestate in alcuni soggetti ai quali era stato somministrato, cosa è successo nello specifico?

Vaccino Janssen e sindrome di Guillain-Barré, allarme della FDA su alcuni casi sospetti

Secondo quanto riportato dai principali media americani, la Food and Drug Administration (FDA) avrebbe dichiarato che esistono validi motivi per ipotizzare una correlazione tra la somministrazione del preparato anti-COVID e l’insorgenza di una malattia neurologica conosciuta con il nome di sindrome di Guillain-Barré.

Questa sindrome è abbastanza rara e sono ancora oggi ignote le sue cause, sebbene diversi studi sembrerebbero suggerire si tratti di una malattia autoimmune. Chi ne soffre è colpito da demielinizzazione, ovvero la perdita delle guaine mieliniche che rivestono le fibre nervose. Questa malattia si manifesta con un forte senso di debolezza agli arti, che poi progredisce a livello facciale e orofaringeo. Nel 10% dei casi si vede necessario l’ausilio respiratorio a causa dell’insorgenza di forti crisi respiratorie nei pazienti colpiti, accompagnate spesso anche da aritmia cardiaca e forti sbalzi di pressione. La sindrome di Guillain-Barré risulta mortale nel 5% dei casi.

Fino a questo momento negli USA questa malattia è stata riscontrata in 100 individui che si sono sottoposti alla vaccinazione con Janssen. I soggetti colpiti sarebbero prevalentemente uomini over 50. La FDA ha riportato un solo decesso correlato all’insorgenza della Guillain-Barré, mentre i restanti 99 pazienti sono ancora sotto cure. Non si conosce la percentuale di coloro che hanno sviluppato forme gravi della malattia.

Vaccino Janssen sotto accusa anche per presunta correlazione con sindrome da perdita capillare

Il tasso di mortalità registrato nei pazienti che hanno contratto la Guillan-Barré è stato pari all’1%, ma le autorità USA hanno dichiarato che nei soggetti che si sottopongono alla somministrazione del preparato di Johnson&Johnson il rischio di sviluppare questa malattia sembrerebbe quintuplicato.

Questa notizia giunge a pochi giorni di distanza dal comunicato con cui l’EMA sconsiglia apertamente l’inoculazione di questo vaccino nei soggetti che in passato hanno sofferto di sindrome da perdita capillare, una patologia piuttosto rara che si riscontra anche nei malati gravi di COVID-19.

Da quanto si apprende, l’EMA avrebbe esaminato 3 casi sospetti di individui che avrebbero sviluppato il disturbo dopo aver ricevuto la dose di vaccino Janssen.

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