URC2022: in una Lugano blindata si cerca di ricostruire l’Ucraina

Chiara De Carli

20 Giugno 2022 - 15:02

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Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, con il consigliere di Stato Norman Gobbi, il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi e i rappresentanti dell’esercito e di fedpol, ha tenuto una conferenza stampa per informare la popolazione.

URC2022: in una Lugano blindata si cerca di ricostruire l'Ucraina

La Ukrain Recovery Conference (URC2022) è stata protagonista del tradizionale incontro tra Ignazio Cassis, presidente della Confederazione e il Consiglio di Stato del Canton Ticino. È quanto è emerso dalla conferenza stampa svoltasi nelle scorse ore a Bellinzona, a cui hanno preso parte Cassis, il consigliere di Stato Norman Gobbi, il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi e i rappresentanti dell’esercito e di fedpol.

«La grande solidarietà nei confronti dei profughi ucraini – ha commentato il presidente della Confederazione – dimostra quanto profondamente la popolazione in Svizzera e in Ticino sia toccata da questa guerra. La via per la ricostruzione passa attraverso un processo politico e diplomatico ampiamente condiviso. La Svizzera e l’Ucraina intendono avviare questo processo a Lugano con partner internazionali».

Lugano limitata nella due giorni

Il presidente della Confederazione ha ringraziato le autorità ticinesi per il sostegno in vista della URC2022 e si è detto fiducioso che la popolazione della città di Lugano mostrerà comprensione per le limitazioni imposte dall’evento di inizio luglio. La Conferenza internazionale per la ricostruzione e il recupero dell’Ucraina si svolgerà a Lugano, i prossimi 4 e 5 luglio a cui sono state invitate delegazioni internazionali provenienti da oltre 40 Stati e di circa 20 organizzazioni internazionali.

Sicurezza gestita dalla polizia cantonale

Come deciso dal Consiglio federale durante la seduta del 10 giugno, la Confederazione contribuirà nella misura dell’80% ai costi per la sicurezza sostenuti dal Cantone Ticino. La direzione generale dell’operazione spetta alle autorità ticinesi, in particolare alla polizia cantonale. Il concetto di sicurezza sarà adeguato costantemente alla situazione con l’obiettivo «di garantire un alto livello di sicurezza, limitando il più possibile i disagi alla popolazione e alle attività commerciali del centro Città», ha dichiarato il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi.

Mobilitato l’esercito

Il Consiglio federale ha inoltre approvato l’impiego sussidiario dell’Esercito come partner della Rete integrata Svizzera per la sicurezza, con un massimo di 1600 effettivi, e una restrizione temporanea dell’uso dello spazio aereo. In collaborazione con l’Italia, le Forze aeree svizzere intensificheranno il servizio di polizia aerea con aerei da combattimento e mezzi di difesa terra-aria.

Rappresentazioni

Oltre all’Unione europea saranno rappresentante ai più alti livelli anche organizzazioni internazionali come l’OCSE o la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Parimenti è già confermata la partecipazione di numerosi primi ministri e ministri degli esteri. Le iscrizioni sono in corso e la composizione delle delegazioni potrà ancora subire cambiamenti. A Lugano saranno presenti numerosi ministri ucraini. La partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky e del primo ministro Denys Shmyhal è confermata e avverrà in forma fisica o virtuale, a dipendenza dell’evolversi della situazione in Ucraina. Sono inoltre attesi esponenti dell’economia privata e della società civile.

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