Swissmechanic: i timori della crisi energetica, mettono a rischio le aziende

Chiara De Carli

23/02/2022

23/02/2022 - 15:29

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Swissmechanic è un’associazione che riunisce i datori di lavoro, commercianti e professionisti di medie imprese dell’industria meccanica, elettrica e metallurgica con sede a Weinfelden (TG).

Swissmechanic: i timori della crisi energetica, mettono a rischio le aziende

Nuvole all’orizzonte per le piccole e medie imprese attive nel settore di macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM). Stando a Swissmechanic, nonostante la chiusura positiva per il quarto trimestre del 2021 e un nuovo massimo produttivo toccato nel primo mese del 2022, il potenziale di crescita nel medio termine risulta essere minacciato. L’incombente carenza di elettricità mette in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento in Svizzera.

Dall’ultimo sondaggio condotto Swissmechanic, nell’ambito di una periodica indagine trimestrale, il 79% delle aziende in gennaio giudica il momento abbastanza favorevole (64%) o molto favorevole (15%), a fronte di un 22% che ha invece un giudizio negativo (il 19% abbastanza, il 3% molto). L’indice del clima economico Swissmechanic segna 34 punti: un nuovo massimo, da mettere in relazione con i 29 punti di ottobre e luglio 2021, per la prima volta in positivo dal 2019. Nei periodi più bui della pandemia – aprile e luglio 2020 – l’indice era sceso a rispettivamente -54 e -53. Circa due terzi degli affiliati hanno registrato commesse superiori rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il 69% ha aumentato le proprie vendite, il 50% ha ottenuto margini migliori.

Circa l’80 per cento delle PMI intervistate ha valutato il business il clima imprenditoriale come positivo – ha dichiarato Jürg Marti, direttore di Swissmechanic Svizzera, tramite la relazione dell’associazione – Un numero maggiore di aziende rispetto all’ottobre 2021. Anche il portafoglio ordini è rimasto a un livello elevato”.
Anche le cifre delle esportazioni confermano questa tendenza positiva, nonostante siano ben lontani dai valori di picco del semestre estivo 2021. L’utilizzo della capacità registra un 94%, al di sopra dei livelli pre-Covid.

Possibile rallentamento

Il freno allo slancio arriva tuttavia dalle tensioni che si incontrano sulle catene di approvvigionamento. Una sfida, ma anche un’incognita per il 62% delle aziende. Problema che si somma alla carenza di manodopera qualificata e all’andamento dei tassi di cambio con un franco svizzero forte. Nonostante la situazione complessa, le aziende si dicono fiduciose verso il futuro. Ma per quanto tempo ancora?

Swissmechanic mette in guardia circa la penuria di elettricità. “Servirebbero delle garanzie maggiori: una fornitura affidabile di elettricità in ogni momento dell’anno, a prezzi competitivi. Il costo dell’elettricità è già in forte aumento e metterà a dura prova l’intera catena di produzione e fornitura, spingendo sull’inflazione”. Per questo ritiene sbagliato a fare affidamento sull’elettricità importata. E avverte: “Abbiamo bisogno di capacità di produzione in casa. Le centrali a gas non sono compatibili con la protezione del clima e per questo sono necessarie delle alternative”.

Politica energetica

La richiesta di Swissmechanic punta su una politica energetica sempre più orientata alle nuove tecnologie e che autorizzi le centrali nucleari di nuova generazione. L’industria MEM svolge un ruolo chiave nella discussione su clima ed energia ed è importante che la politica economica agevoli ricerca, sviluppo e innovazione. Swissmechanic si impegna a ridurre le barriere normative e burocratiche, così da rendere sempre più attraente la piazza economica svizzera.

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