Imprese ticinesi e sostenibilità: ne parliamo con Stefano Rizzi

Redazione

28/09/2022

28/09/2022 - 11:10

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Per il direttore della Divisione dell’economia del Dipartimendo delle finanze e dell’economia, quella che vede protagoniste le imprese del territorio è una sfida determinante per il mercato.

Imprese ticinesi e sostenibilità: ne parliamo con Stefano Rizzi

Sostenibilità e imprese. Mai come in questi tempi, l’importanza della tutela dell’ambiente e della riduzione dei consumi energetici nei processi produttivi assume una così ampia rilevanza.

Mentre in gran parte della Svizzera i principali gruppi aziendali hanno già messo in atto molteplici misure volte a introdurre pratiche virtuose per l’adozione di questi principi, le piccole realtà imprenditoriali fanno decisamente più fatica ad adeguarsi, complici anche i costi non indifferenti.

La presentazione dell’ultimo prodotto editoriale “ECOlogico” offerto dal gruppo INFOpmi diretto da Sacha Cattelan, è servito da spunto per riflettere sulla necessità di riuscire a coinvolgere le PMI del territorio ticinese in un graduale processo di sensibilizzazione culturale. In questo, il ruolo giocato dall’amministrazione cantonale appare centrale. Ne abbiamo parlato con Stefano Rizzi direttore della Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia, presente alla conferenza stampa di INFOpmi.

Si sente sempre più spesso parlare di “svolta green” e “sostenibilità” per le imprese. Eppure al momento per molte realtà questa evoluzione viene vista ancora con una certa diffidenza, soprattutto per via dei costi che porta con sé. È possibile ribaltare questa prospettiva in una chiave più propositiva?
"Credo che la questione debba essere esaminata innanzitutto dal punto di vista dei consumatori e del mercato, entrambi molto sensibili a questi argomenti. L’adozione di una politica produttiva sostenibile rappresenta un elemento ormai imprescindibile per le imprese. L’azienda, anche quella piccola, che riesce a mettere in evidenza l’impegno che dedica alle tematiche ambientali, sociali ed economiche, tutelando nel contempo il proprio territorio, non può che uscirne vincente e rafforzata rispetto al proprio posizionamento e alla propria crescita. Chiaro, stiamo parlando di un passaggio che non avviene in modo immediato o automatico. Occorre trovare modalità specifiche, rendendole accessibili anche alle piccole imprese. Ed è proprio in questa direzione che va una delle misure che abbiamo voluto mettere in campo come Cantone, sostenendo lo sviluppo da parte della SUPSI di un modello di rapporto di sostenibilità “semplificato” che consente ad ogni impresa di presentare il proprio impegno a sostegno delle cause sociali e ambientali, spiegandone la strategia e il modello di business.
Il modello è agevolmente accessibile online sul portale ti-csrreport.ch, grazie alla proficua collaborazione con la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti). Il tutto adattato al territorio ticinese e riconosciuto dall’autorità Cantonale anche come strumento facilitante per l’accesso alle commesse pubbliche. La responsabilità sociale delle imprese è infatti stata inserita tra i criteri di aggiudicazione previsti dalla Legge cantonale sulle commesse pubbliche.
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Messa così potrebbe sembrare che l’adesione alle tematiche ambientali rappresenti più un obbligo che una scelta, non crede?
"È una bella domanda. Stiamo però parlando di valori che si distaccano dal concetto di obbligatorietà, perché proprio in antitesi a questo significato. Mettere in evidenze le buone pratiche promosse dalla propria azienda significa valorizzare quello che una realtà imprenditoriale fa, al di là degli obblighi di legge che è tenuta a rispettare. Ciò vale per il fronte sociale, ambientale e di tutela energetica. Sono gesti che scaturiscono da una presa di consapevolezza propria dell’azienda, che crede in ciò che fa e nel vantaggio che si crea per il territorio in cui vive e opera, senza escludere poi anche un eventuale vantaggio commerciale."
Parliamo di greenwashing, cioè di quella pratica per la quale un’azienda propone di sé un’immagine non veritiera e ingannevolmente positiva sul tema di ambiente e sostenibilità. Chi vigila sull’effettiva bontà delle iniziative promosse dalle imprese?
"Per quanto ci riguarda, segnalo con piacere che il rapporto di sostenibilità che abbiamo sviluppato è anche asseverato, su richiesta, dalla Camera di commercio. Personalmente solo dell’avviso che molte micro, piccole e medie imprese ticinesi stiano adottando molte buone pratiche e la vera sfida è proprio quella di farle emergere e valorizzarle con l’obiettivo di innescare un circolo virtuoso a favore delle imprese stesse, di tutti i portatori d’interesse ed infine del territorio."

Evento verticale

E proprio del ruolo sociale delle imprese necessario a favorire una crescita sostenibile del nostro territorio, si parlerà nel corso dell’evento “Imprese responsabili per un Ticino sostenibile”, in programma il 13 ottobre 2022, dalle 14 alle 17, alle scuole medie di Stabio. L’evento, organizzato dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), è dedicato alle micro e piccole-medie aziende del Mendrisiotto e si prefigge di promuovere la responsabilità sociale delle imprese e l’utilizzo del rapporto di sostenibilità semplificato. Un occasione preziosa per approfondire e capire meglio la svolta che ci attende.

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