La pandemia presenta il conto: tra gli svizzeri boom di divorzi

Chiara De Carli

23/06/2022

23/06/2022 - 11:19

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Ci si sposa di più, ma si divorzia anche di più. Ecco i dati della statistica di movimento naturale della popolazione diffusi dall’Ust.

La pandemia presenta il conto: tra gli svizzeri boom di divorzi

Ormai è risaputo, la pandemia ha messo alla prova la stabilità delle coppie. E così come alcuni hanno deciso di convolare a nozze o di allargare la famiglia, tanti hanno compreso di non essere fatti l’uno per l’altra. L’anno scorso dunque, le istanze di divorzio hanno registrato un vero e proprio boom, con un tasso talmente elevato che non si registrava dal 2018. Lo rivelano i risultati definitivi della statistica del movimento naturale della popolazione realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST) per il 2021.

Le famiglie si allargano

Nel 2021 la Svizzera ha registrato 89 600 nati vivi, 3700 o il 4,3% in più rispetto al 2020 (+3500 o +4,0% rispetto al 2019). Da gennaio ad aprile sono state registrate 1100 nascite in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+4,1%) e da settembre a dicembre 1800 in più rispetto al corrispondente periodo del 2020 (+6,4%). Si noti che anche i valori registrati in questi mesi del 2021 sono superiori a quelli dei rispettivi periodi del 2018 e del 2019.
Le nascite da donne di età pari o superiore a 30 anni sono aumentate del 6,6% rispetto al 2020, mentre quelle da donne di meno di 30 anni sono diminuite (–1,7%). L’aumento delle nascite del secondo figlio o di quelli successivi, inoltre, è stato più marcato di quello delle nascite del primo (risp. +5,9% e +2,7%). Nel 2021 il numero medio di figli per donna si è attestato provvisoriamente a 1,52 contro 1,46 nel 2020 (1,48 nel 2019).
I nati vivi venuti al mondo all’interno di un matrimonio ammontavano a 64’100, ovvero il 3,1% in più rispetto al 2020. Quelli nati al di fuori del matrimonio si attestavano a 25 500, pari a una progressione del 7,5% rispetto all’anno precedente. La loro proporzione rispetto al totale dei nati vivi ammontava al 28,5% nel 2021 contro l’11,2% nel 2001. I riconoscimenti di paternità, legati alle nascite extramatrimoniali, registrati nel 2021 sono stati 24 700, il che equivale a una progressione del 10,3%. Una variazione del genere non era stata osservata sin dal 2007. I riconoscimenti che hanno avuto luogo prima della nascita sono aumentati del 4,7%, mentre quelli dichiarati dopo la nascita sono aumentati del 21,0%.

Il numero di decessi, seppure in calo, rimane alto

Seppure meno funesto del 2020, il 2021 ha presentato un numero di decessi nettamente più alto di quello del 2019 (+3400 o +5% rispetto al 2019). Nel 2021 sono decedute 71 200 persone, ovvero 5000 o il 6,6% in meno rispetto all’anno precedente. Nei mesi di gennaio, luglio, agosto e settembre 2021, la Svizzera ha registrato più decessi rispetto al 2020. Nel gennaio 2021 ci sono stati quasi 1700 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+28%). Da luglio a settembre se ne sono riscontrati 600 in più rispetto agli stessi mesi del 2020, corrispondenti a un aumento del 3,9%. I valori registrati in questi mesi sono anche superiori a quelli registrati negli stessi periodi del 2018 e del 2019.
Nel 2021 il numero di decessi è diminuito in diverse fasce d’età, in particolare tra le persone di 70 anni o più, per le quali il calo è stato dell’8,3% rispetto al 2020. Tuttavia, si è registrato un aumento del numero di decessi tra le persone dai 20 ai 29 anni (+1,2%), dai 50 ai 59 anni (+2,7%) e dai 60 ai 69 anni (+4,2%).

Matrimoni in aumento e unioni domestiche in calo

Nel 2021 sono state celebrate 36’400 unioni, ovvero il 3,6% in più rispetto al 2020 (–6,6% rispetto al 2019). 26 800 di queste unioni sono avvenute tra celibi e nubili, ossia erano prime nozze. Nel 2021 l’età media degli uomini al primo matrimonio è rimasta stabile a 32,2 anni. Quella delle donne è aumentata leggermente, passando da 30,2 anni nel 2020 a 30,3 nel 2021. Oltre alle prime nozze, sono state rilevate 9600 seconde nozze o ulteriori. Rispetto al 2020, entrambi i tipi di unione sono aumentati, con un +4,1% di prime nozze e un +2,0% di seconde nozze o ulteriori. Rispetto al 2019, erano invece in calo (risp. –4,7% e –11,5%).
L’andamento delle unioni domestiche registrate è in calo dal 2018. Nel 2021 se ne sono contate 582, ovvero 69 in meno rispetto al 2020 (–10,6%). Il numero delle coppie di uomini (361) che hanno scelto questa via è rimasto maggiore rispetto a quello delle donne (221).

Più divorzi, in particolare nel primo semestre 2021

Nel 2021 i giudici hanno pronunciato 17 200 divorzi, che corrispondono a un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente (+1,6% rispetto al 2019). Sono aumentati soprattutto nel primo semestre del 2021, più precisamente con un incremento di 1500 casi, pari al 18,7% in più rispetto al 2020. È interessante notare che il numero di sentenze di divorzio nel primo semestre 2021 ha superato anche quelli del 2018 e del 2019. Il numero di divorzi pronunciati nel secondo semestre 2021 è simile a quello del 2018 e del 2019.
Rispetto al 2020, si è registrato un calo del numero di divorzi tra le persone che si sono sposate da poco (da 0 a 4 anni; –6,7%), e un aumento tra quelle sposate da più tempo (da 5 a 9 anni, +3,9%; da 10 a 14 anni, +12,0%; da 15 a 19 anni, +10,5%; da 20 anni o più, +5,7%). A titolo di confronto, le cifre del 2019 mostravano una tendenza simile, cioè che i divorzi nei primi anni di matrimonio erano diminuiti (da 0 a 9 anni, –6,9%), mentre erano aumentati per le coppie sposate da 10 anni o più (+6,2%). Di conseguenza, la durata media del matrimonio al momento del divorzio è aumentata leggermente da 15,6 anni nel 2020 a 15,7 anni nel 2021. Se il comportamento osservato nel 2021 rimarrà invariato in futuro, si stima provvisoriamente che due matrimoni su cinque (41,9%) potrebbero un giorno finire con un divorzio.
Il numero di unioni domestiche sciolte era in costante aumento dal 2007. Rispetto al 2020, il numero di unioni domestiche sciolte (211) è però diminuito dello 0,5% (–1 caso). Mentre il numero di unioni domestiche sciolte è diminuito tra le coppie di donne, è invece aumentato tra quelle di uomini (risp. –6,8% e +4,0%).

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