Riforma dell’imposta preventiva: ecco perché votarla secondo il Consiglio federale

Chiara De Carli

16 Agosto 2022 - 10:26

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Per mantenere la piazza economica svizzera attrattiva e competitiva, il Consiglio federale ha spiegato per quale ragione è necessario modificare la legge sull’imposta preventiva.

Riforma dell'imposta preventiva: ecco perché votarla secondo il Consiglio federale

Il prossimo 25 settembre si torna a votare e tra i diversi quesiti, su cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi, vi è la riforma dell’imposta preventiva. Il Consiglio federale, nella conferenza stampa svoltasi nella giornata di ieri, ha esposto le proprie argomentazioni, raccomandando alla cittadinanza di accettare la modifica della legge federale.
Secondo l’Esecutivo, la Svizzera oggigiorno affronta sempre più una concorrenza agguerrita in ambito fiscale. Per mantenersi attrattiva dunque è necessaria la riforma dell’imposta preventiva, per riportare in Svizzera le attività di finanziamento.
Attualmente la Confederazione riscuote un’imposta preventiva del 35% sui redditi di interessi derivanti da obbligazioni. Alcune aziende svizzere, tuttavia, emettono le proprie obbligazioni all’estero con conseguente perdita di posti di lavoro e di entrate fiscali. Mentre Confederazione, Cantoni e Comuni, così come le imprese di diritto pubblico, come gli ospedali, sono costretti a far fronte a degli oneri di finanziamenti più elevati.

Obiettivi della riforma

Tra gli obiettivi della riforma, è previsto l’esonero dall’imposta preventiva per le obbligazioni svizzere emesse dopo il 1° gennaio 2023, mentre gli interessi maturati sulle obbligazioni esistenti continueranno a essere assoggettati all’imposta. Un altro punto riguarda l’abolizione della tassa di negoziazione riscossa sulle obbligazioni svizzere. Ciò rende più interessante l’acquisto di tali obbligazioni tramite negoziatori di titoli domiciliati in Svizzera. Contro questo progetto è stato lanciato un referendum, poiché secondo il comitato referendario, la riforma comporterà perdite fiscali ingenti e un aumento della criminalità fiscale.

Per il Consiglio federale, invece...

Incentiva le imprese svizzere ad acquisire nuovamente maggiori fondi sul territorio nazionale. A giovarne il mercato obbligazionario, rafforzato, ma anche il mercato del lavoro. Stando al Consiglio federale, la riforma contribuisce a mantenere attrattiva la Svizzera agli occhi delle imprese.

Funzione di garanzia

La riforma consente essenzialmente di preservare la funzione di garanzia dell’imposta preventiva. Per quanto riguarda le persone fisiche domiciliate in Svizzera, gli interessi da averi di clienti continuano a essere assoggettati all’imposta preventiva. Per le persone giuridiche e gli investitori esteri, l’obbligo di tenere la contabilità o lo scambio automatico di informazioni assicurano che i redditi da interessi siano tassati in modo corretto.

Dopo quanto tempo si avranno i primi guadagni?

Gli effetti della riforma si potranno toccare con mano, non appena le misure entreranno in vigore: creando valore e posti di lavoro, secondo il Consiglio federale, potrebbe autofinanziarsi già nell’anno dell’entrata in vigore. Allo stesso tempo, dovrebbe generare maggiori entrate per Cantoni e Comuni.
Insomma, per il Consiglio federale, dietro alla modifica di legge vi sono delle opportunità di crescita e potenzialità in termini di gettito fiscale.
Gli incentivi a emettere nuovamente un numero maggiore di obbligazioni dalla Svizzera avranno infatti un impatto già dall’anno di entrata in vigore della riforma.

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