Cuba: cosa succede e perché i cittadini stanno protestando

Claudia Mustillo

13 Luglio 2021 - 10:36

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Una manifestazione così non si vedeva da molto tempo nella capitale di Cuba, L’Avana. Domenica 11 luglio moltissimi cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Diaz-Canel.

Una manifestazione così non si vedeva da molto tempo nella capitale di Cuba, L’Avana. Domenica 11 luglio moltissimi cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Diaz-Canel.

Un fine settimana all’insegna delle proteste, moltissimi cittadini sono scesi in piazza a L’Avana e nelle altre città del Paese. Una protesta che sembrerebbe venire per lo più dai giovani e non sono mancate tensioni con la polizia.

I motivi della protesta contro il governo

Da quanto si apprende le proteste nella capitale e nelle città sono state spinte dalla mancanza di cibo, medicinali ed energia elettrica nel Paese. Intanto anche l’aumento dei prezzi sta causando molti disagi alla popolazione e aumentano sempre più le file per reperire i beni di prima necessità.

Non bisogna dimenticare che la situazione economica di Cuba è molto particolare, dal momento che dal 1962 si trova sotto embargo statunitense e, poi, c’è da aggiungere che l’economia del Paese si muove principalmente per il turismo. Turismo che, come ben sappiamo, in questi ultimi 12 mesi e più non c’è stato.

Il presidente Miguel Díaz-Canel ha tenuto un discorso alla televisione cubana, accusando gli Stati Uniti in modo diretto per questa situazione e ha spiegato che Cuba non si farà intimidire da influenze esterne che cercano di ribaltare il sistema interno, «mercenari» assoldati dagli States:

“Dietro a tutto questo c’è il sogno di porre fine alla rivoluzione cubana. Non permetteremo a nessuno di manipolare la nostra situazione. Né ammetteremo che un qualsiasi mercenario venduto dagli Stati Uniti provochi una destabilizzazione a Cuba”.

Il presidente ha poi continuato spiegando come dal 1962 gli Stati Uniti hanno portato avanti «una politica per soffocare l’economia» di Cuba.

Dagli Stati Uniti, arriva la risposta del presidente Biden che commenta così le notizie provenienti da Cuba: «Il popolo cubano sta coraggiosamente rivendicando i propri diritti universali». Ovviamente il presidente nega ogni coinvolgimento degli Stati Uniti nelle proteste dei cittadini cubani.

La protesta si è diffusa anche sui social con l’hashtag #SOScuba, diventato simbolo della nuova rivolta. Intanto i media internazionali riportano le notizie di centinaia di arresti a seguito delle proteste e degli scontri con la polizia. Sembrerebbe anche che il governo abbia bloccato internet.

Intanto la situazione sta diventando calda e anche dalla Russia arrivano dichiarazioni forti dal portavoce del Ministero degli esteri Maria Zakharova: "Consideriamo inaccettabile che ci sia un’interferenza esterna negli affari interni di uno stato sovrano o qualsiasi azione distruttiva che incoraggi la destabilizzazione della situazione sull’Isola"

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# Cuba

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